Expo 2015, occasione di lavoro e non di deregulation

ROMA – Il decreto 76 inizierà domani in Senato il suo iter legislativo, con la discussione sui 500 emendamenti presentati. A preoccupare la Cgil è che si possa modificare ulteriormente, nel senso di allargare il più possibile le maglie contrattuali in nome della flessibilità, attraverso l’alibi dei lavori dell’Expo 2015 di Milano.

Il tema dell’Expo era stato già introdotto nella prima discussione dal ministro Giovannini, poi si era convenuto che, essendo l’Expo una grande occasione per il nostro paese, non si poteva risolvere la questione con una riga in un decreto che semplicemente estendeva la causalità dei contratti a termine o, addirittura, introduceva fantomatici contratti a progetto con la causale Expo. Contratti che, a quel punto, potevano derogare qualsiasi disciplina vigente sui contratti a progetto.

 Non è possibile che, in presenza del più grande investimento in Italia nei prossimi anni, la discussione verta solo ed esclusivamente su come si aumenta la precarietà del lavoro e non, invece, sulla quantificazione degli investimenti o sulle indicazioni delle sue ricadute. Oltretutto sindacati, associazioni datoriali ed enti locali di Milano e della Lombardia hanno da tempo iniziato a lavorare sull’Expo 2015, giungendo a un accordo territoriale che già prevede alcune norme di ulteriore flessibilità, sempre nel rispetto dei contratti nazionali, che possono rispondere alle specifiche esigenze di quest’operazione. Non c’è volontà da parte dei sindacati di non utilizzare pienamente tutte le opportunità offerte dall’Expo. Ci sembra invece assolutamente inaccettabile che dietro l’argomento dell’Expo qualcuno, come molti esponenti della maggioranza di questo governo legati al centrodestra, ma anche esponenti delle associazioni imprenditoriali, pensi di utilizzare l’occasione per cancellare anche quelle poche norme di miglior favore per le lavoratrici e i lavoratori discontinui introdotte con la riforma Fornero..

 

A rischio di effetti dirompenti sulla  contrattazione nazionale

Il tema, come suggerito anche dall’intervista al ministro Giovannini apparsa  sul quotidiano La Stampa, sembra essere quello di uno scambio interno al mercato del lavoro: da parte nostra, sosteniamo che è possibile liberalizzare i contratti a termine, però in cambio occorre colpire quelle forme più spurie e che creano sfruttamento, come le partite Iva e le finte collaborazioni a progetto. Considerando, però, che i contratti a termine già oggi sono acausali sino a 12 mesi per il primo contratto, e con la possibilità oltretutto di essere prorogati. Se noi interveniamo con una liberalizzazione totale dei contratti a termine per 36 mesi, oltretutto sull’intero   territorio nazionale, si avrebbe un effetto  dirompente sulla contrattazione nazionale. Sempre in materia di intervento sui contratti  un emendamento del Pdl  prevede l’adattamento delle regole dei contratti anche a settori quali il turismo, l’agricoltura e i servizi, in un’ottica di riduzione dei vincoli previsti .Questo è un tentativo che avevamo già visto in sede di discussione della riforma Fornero, poi in un successivo decreto del governo Monti. Il tema riguarda la gestione delle flessibilità interne ad alcuni settori specifici, come quello agricolo o quello del turismo, legati soprattutto alle stagionalità, e rispetto a quel tema la contrattazione collettiva è già intervenuta. Come è già intervenuta,sul tema della riduzione degli intervalli: ci sembra veramente assurda una discussione che oggi parla di riduzione degli intervalli tra un contratto a termine e l’altro, riportandolo a cinque giorni, quando la contrattazione collettiva aveva già ridotto gli intervalli, in alcuni casi azzerandoli anche. Laddove si verifichi la congruità e la necessità, l’interesse di tutti, anzitutto del lavoratore, è di vedere rinnovato il proprio contratto di lavoro nel tempo più breve possibile: il punto è che deve corrispondere a un’esigenza reale, non invece essere utilizzato per evitare di assumere quel lavoratore nella maniera in cui spetterebbe.

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