Grillo farnetica. Decido io “impeachment” per Napolitano. Bene il Porcellum

Arriva a Roma, al Senato  Beppe Grillo fa una  sorpresa ai senatori con i quali ha un conto in sospeso, il voto che a cancellato il reato di clandestinità per gli immigrati.

Proprio i senatori grillini avevano presentato l’emendamento , votato poi anche dal Pd, che ha scatenato la rabbia del capataz e una vera e propria censura nei confronti dei presentatori. Era accompagnato dal responsabile della comunicazione Claudio Messora. Assente  per un attacco di appendicite, Giandomenico Casaleggio. La “sorpresa” non sarebbe stata molto gradita dai senatori e lui l’ha buttata in scherzo: Ai giornalisti ha detto :”Sono venuto a vedere l’arredamento. L’obiettivo della “ calata “ a Roma non era però  il confronto con i senatori sul voto sul reato di clandestinità. Il comico genovese aveva un altro obiettivo: continuare l’attacco al Presidente della Repubblica ed annunciare ancora una volta l’intenzione di chiedere “l’impeachment per Napolitano perché non rappresenta più il popolo italiano, è di parte. E su questo decido io”. I giornalisti presenti in conferenza stampa hanno chiesto precisazioni  sul “decido io”. Il capo dei grillini evidentemente non conosce neppure la Costituzione. La messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica può avvenire quando l’accusa  stessa è quella di alto tradimento. Per essere approvata sono necessari i due terzi dl Parlamento. Non solo, il comico genovese ha tenuto a precisare ai giornalisti: “ Vi farò contenti , sì, decido io “ Grillo sa bene che va in cerca di lucciole. Che non si può mettere in stato di accusa il  Presidente perché ha convocato prima la maggioranza e poi gli esponenti della minoranza per fare il punto sullo stato di avanzamento della legge elettorale. 

Un nuova provocazione alla ricerca di spazi mediatici

Grillo, insomma, aveva bisogno di fare una nuova provocazione, di cercare spazi mediatici, visto che da qualche tempo non tiene la scena, di minare la stabilità prfoprio in una fase difficile del governo, dando una mano così a Berlusconi. Ha precisato che non era andato al Qurinale per discutere la legge elettorale non per fare “ uno sgarbo. Non voglio che lo si veda così”. “Con i giochi già fatti” bisognava “andare li a far cosa?” dice il leader del M5S. Con Napolitano c’è un “rapporto che si è complicato” almeno per me è complicato, perché non rappresenta più la totalità degli italiani ma è un presidente di settore. Quindi con i giochi già fatti era inutile andare” al Colle. “ Da qui la richiesta di impeachement. Già che c’era ha parlato anche sugli immigrati. Ed ha ribadito le accuse rivolte ai senatori che avevano avuto l’ardire di presentare e votare l’emendamento “Noi abbiamo opinioni diverse ma lì si è trattato di un discorso di procedure. Io non ne sapevo niente, lui non ne sapeva niente (Messora, ndr), Casaleggio non ne sapeva niente e neanche i capigruppo. 

Ammonisce i senatori. Il reato di clandestinità deve restare

Non si decide in 4 o 5 deve essere oggetto di un referendum”. Insomma prima di votare occorre fare un referendum. Poi ha confermato che la “sua opinione personale è di far rimanere il reato di clandestinità – sottolinea – ma siamo a favore di un accoglimento giusto e umano, rispettando i diritti. Solo che quando si fanno battaglie sui diritti di certe categorie di persone si finisce per calpestarne altri”.

Conclusione gli immigrati vadano al diavolo, perché danneggiano gli italiani. Sembra che parlino  Borghezio, Bossi o Maroni, il leghismo razzista, becero. Ci mancava nella sua visita romana un attacco a letta il quale “ va in televisione a mentire, dicendo che noi non vogliamo cambiare il Porcellum. Siamo all’analisi comportamentale, ci sono grossi problemi”.  Poi si contraddice “Sarebbe meglio andare al voto, in qualsiasi modo”. Anche con il Porcellum quindi.  La memoria fa brutti scherzi. Dopo i senatori farà “visita” ai deputati. Dice: “I famosi dissidenti? ho visto persone intelligenti, che dicono cose sensate”. Ma non aveva detto  che quei senatori erano fuori dal partito, movimento? Lui parla di Napolitano come di un “anziano signore.”. Ma i suoi sbalzi di memoria sono il segno di una persona decrepita. 

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