Crisi. Recessione in atto. Ci vuole un piano straordinario

ROMA – Anche oggi con i dati del malessere sociale dell’osservatorio Confcommercio, che si aggiungono alle stime sul PIL, ai dati sui consumi turistici ( solo il 31%), il consuntivo sui saldi (- 4%), la contrazione consumi in generale che flettono nell’ultimo triennio del 10,7% pari a una caduta di mercato di 77,6 MLD, per non parlare della disoccupazione allargata che sempre da Confcommercio è data al 16,3%, sono dati veramente pessimi che segnano, come purtroppo avevamo preventivato, e già da molto tempo, lo stato di netta recessione del nostro Paese. 

È una situazione allarmante, che deve trasformarsi in una immediata presa di posizione da parte del Governo e di tutto il sistema imprenditoriale italiano.
Non c’è più tempo da perdere: la ripresa si fa sempre più lontana e gli effetti negativi sempre più gravi.
Il Paese ha bisogno di un piano straordinario, improntato alla crescita ed al lavoro, strettamente legato al rilancio dell’occupazione, soprattutto quella giovanile.
Dal turismo alla valorizzazione delle eccellenze italiane, dalla modernizzazione delle infrastrutture allo sviluppo tecnologico: le linee di intervento sono molte, gli unici elementi che ancora scarseggiano sono il coraggio e la volontà di imprimere un deciso cambiamento di rotta .

Per questo chiediamo al Governo di impiegare le risorse ricavate dai tagli agli sprechi, ai privilegi ed agli abusi, dall’incremento della lotta all’evasione fiscale, nonché dalla vendita di parte delle risorse auree (il 15-20% pari a 10-15 MLD di Euro ) per:

– lo stanziamento di congrui investimenti per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, a partire dalla banda larga nelle telecomunicazioni;
– l’avvio di un piano strategico per lo sviluppo del turismo;
– l’attuando un allentamento del patto di stabilità che consenta la 
realizzazione di opere infrastrutturali di modernizzazione e messa in 
sicurezza (in primis per quanto riguarda l’edilizia scolastica).

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