ROMA – “Carlo Morelli, 61 anni, aveva un rapporto di lavoro interinale con la Coop CO.SE.LUC e la sua esperienza e professionalità purtroppo non gli sono servite a salvarlo da questa tragica morte” è quanto afferma il segretario nazionale Fillea Cgil Salvatore Lo Balbo, commentando l’ennesima tragedia sul lavoro avvenuta oggi a Carrara.
“La certezza che abbiamo è che a movimentare le lastre bisogna essere in due e che tempi e procedure sono ben codificati. Se il lavoratore non è messo nelle condizioni di rispettarle i rischi aumentano” prosegue Lo Balbo, che illustra le richieste del sindacato “ chiediamo alle istituzioni locali, regionale e nazionali di non continuare più con il buonismo che fino ad oggi ha caratterizzato i loro comportamenti. Da subito il governo deve introdurre il reato di omocidio sul lavoro punendo nei casi di accertata violazione i responsabili nella gerarchia aziendale.”
La Fillea ricorda che dal 2010 sono 32 i morti nel comparto dei lapidei “ci vuole più repressione nei confronti degli imprenditori che non rispettano le normative esistenti causando questa drammatica situazione” prosegue Lo Balbo, che chiede “la revoca delle concessioni e delle autorizzazioni laddove si determinano conseguenze negative per i lavoratori.”
Alle associazioni dei datori di lavoro da Lo Balbo la richiesta di “non continuare a giustificare o a coprire comportamenti illeciti da parte di quanti hanno comunque la responsabilità di fare tornare a casa i lavoratori sani e salvi. Non è più possibile sacrificare sull’altare del profitto fine a se stesso la vita di migliaia di lavoratori. Ci aspettiamo che le associazioni datoriali diano segnali inequivocabili sul fronte della legalità e che espellano dalle loro organizzazioni quanti si macchiano del sangue dei lavoratori e quanti non provvedono in maniera seria a prevenire infortuni e malattie professionali.”
Il settore lapideo è un settore ricco e gli oltre 2 miliardi di export del 2015 (+7%) ci consegnano un quadro positivo ormai constante negli anni. A ciò si aggiunge la presenza di una innovazione tecnologica di processo e una rinnovata creatività di prodotto che ci conferma tra i principali competitori internazionali. Inoltre, in questo contesto, abbiamo già più volte denunciato la forte e marcata presenza, negli ultimi anni, di prodotti chimici che determino nuovi pericoli per la salute dei lavoratori, fino ad arrivare ad una recente presenza dell’amianto blu (crocidolite) che apre nuovi scenari di pericolo e rischio per migliaia di lavoratori e loro familiari.
La Fillea, fa sapere, proseguirà la propria azione sulla strada dell’innovazione e del rinnovamento del settore, ponendo la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro come il principale riferimento che deve coniugare sviluppo del settore e dignità degli oltre 40.000 lavoratori dipendenti.