Crisi edilizia. In Italia vige la speculazione, in Germania è boom di alloggi sociali

La rappresentazione plastica della miopia politica e sociale del Governo, delle Regioni e dei Comuni

ROMA – Non si attenua la crisi della produzione edilizia residenziale in Italia. Dalle rilevazioni Istat, che si riferiscono al secondo semestre del 2015, gli indicatori dei titoli abilitativi alle nuove costruzioni denunciano una contrazione rispetto allo stesso periodo del 2014: meno 14,5% le abitazioni e meno 12,3% la superficie utile abitabile. 

Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, le compravendite si stanno assestando su livelli di fisiologicità.  Il numero di unità abitative nei nuovi fabbricati residenziali risulta in calo nel terzo trimestre 2015, con una variazione tendenziale del -10,4%; la contrazione aumenta nel quarto trimestre attestandosi a -18,3%. Stessa dinamica segue anche la superficie utile nel confronto con gli analoghi trimestri del 2014: -8,2% nel terzo trimestre 2015 e -16,2% nel quarto. Al contrario, l’edilizia non residenziale registra un rilevante aumento del 21,7%, proseguendo la tendenza positiva iniziata nel secondo trimestre 2015. 

Di tutt’altro segno quanto avviene nel residenziale in Germania, sempre secondo un report di MonitorImmobiliare. Stando ai dati del primo semestre 2016 dell’Ufficio federale di statistica, sono stati 182.800 i permessi di costruire appartamenti, un incremento del 30,4% su base annua: un valore che non si vedeva dall’anno 2000. L’incremento più marcato lo si trova nella categoria dei pensionati e degli alloggi collettivi (+174,2%) a cui appartengono anche le strutture di accoglienza per i profughi. Poi i condomini (+30,7%), le case bifamiliari (+18,3%) e quelle unifamiliari (+12%). 

Quali sono i motivi del boom? Tassi d’interesse a minimi storici e la necessità di accogliere centinaia di migliaia di profughi. E nonostante questi numeri il fabbisogno abitativo resta elevato: servono tra 350mila e 400mila nuove abitazioni all’anno. Nel 2015 la produzione si è fermata a 250mila appartamenti. Allo studio del governo, maggiori finanziamenti alle costruzioni in edilizia convenzionata e modifiche alle norme sui permessi di costruire. 

La crescita in Germania delle nuove costruzioni a destinazione abitativa rappresenta una risposta fisiologica sul piano del buon funzionamento del “metabolismo sociale” in un Paese che sta assorbendo flussi migratori straordinari.  Nel caso italiano, gli indici di recessione stanno a significare che da noi c’e’ qualcosa che non va a livello di sistema.

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