Sfratti. Aumentano le esecuzioni. La politica latita

ROMA – Il Dipartimento per le Politiche del Personale dell’Amministrazione Civile e per le Risorse Strumentali e Finanziarie – Ufficio Centrale di Statistica, del Ministero dell’interno ci ha inviato su nostra richiesta i dati ufficiali relativi agli sfratti nell’anno 2016, i cui dati ripartiti per tipologia, per regioni e comuni che alleghiamo al presente comunicato e sono comunque pubblicati sul sito www.unioneinquilini.it .

Per quanto attiene le sentenze di sfratto, tenuto conto che per alcune province anche importanti si tratta di dati ancora incompleti, si rileva che le sentenze di sfratto nel 2016 sono state 61.718,  – 5,55%, un dato quindi in linea con il 2015.   Per quanto riguarda le richieste di esecuzione queste ne 2016 sono state 158.720, ovvero + 3,09% rispetto al 2015.  Le esecuzioni di sfratto, con forza pubblica, sono state 35.336 , + 7,99%. 

Si tratta di dati drammatici, segnati anche nel 2016 da una fortissima incidenza degli sfratti per morosità, infatti su un totale di 61.718 sentenze di sfratto emesse,  24.858 sono quelle per morosità emesse nei comuni capoluogo e ben 29.971 quelle per morosità emesse nel resto dei comuni, per un totale di 54.829 sentenze di sfratto per morosità che rappresentano, quindi,  circa il 90% delle sentenze. Il dato più preoccupante è quello relativo alle esecuzioni di sfratto queste nel 2016 sono state 35.336 con un aumento di quasi l’8% .  Tra le Regioni spicca l’aumento delle esecuzioni di sfratto con la forza pubblica nel Piemonte aumentate del 143,63%.  Tra gli altri dati spiccano il nuovo record di sfratti eseguiti con la forza pubblica nella città di Roma che già nel 2015 aveva  raggiunto il record storico dei 3030 e che nel 2016 diventano 3215 ovvero il 6,11% in più rispetto al 2015.  Altro dato sorprendente è quello di Palermo che, rispetto ad un dato nazionale di 1.517 sentenze di sfratto per finita locazione, da sola ne vede emesse 1.067.  Risultano in ogni caso incompleti i dati relativi alle province di Padova, Venezia, Trieste, Bologna, Roma. Napoli, Bari, Taranto, e Potenza. 

Si tratta con tutta evidenza di una precarietà abitativa strutturale sulla quale il Governo, le Regioni e i Comuni non riescono neanche a balbettare una proposta, anzi si continua con indifferenza a fare finta che non esista una questione abitativa nel nostro Paese dove gli sfratti rappresentano solo la punta dell’iceberg. 

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