ROMA – A leggere dichiarazioni, interviste, annunci di ministri e sottosegretari viene voglia di chiederci chi glielo fa fare. Ultima, in ordine di tempo, arriva il Guardasigilli, Paola Severino, volto arcigno. Deve rispondere alle sollecitazioni del pdl su alcuni problemini, si fa per dire, che riguardano la giustizia, per l’esattezza le intercettazioni. Materia che sta a cuore in particolare di Silvio Berlusconi. Circola una bozza di provvedimento che , di fatto, mette il bavaglio alla stampa, il sogno del Pdl.
Pm e gip decideranno cosa si può pubblicare
Lei smentisce e dice che non ci si sono pericoli per la libertà dell’informazione,saranno Pm e gip a fare da filtro “scremando “ il materiale, soppesando la pubblicabilità degli ascolti. Insomma un bavaglio preventivo . Questa è una delle “perle” coltivate dal ministro, ci sarebbe anche la questione delle norme anticorruzione, del falso in bilancio, della responsabilità civile dei giudici, e tante altre cose che il Pdl intende portare a casa, Magari sondando il terreni di possibili scambi, tu ministro mi dai lo scalpo dei giudici , il chiudo un occhio su qualche altra norma che possono accettare venga edulcorata. Il ministro Severino, nelle diverse versioni bdi disegni di legge, proposte emendamenti, potrebbe aggiudicarsi la palma dello “ scambiamo”. Ad oggi, comunque il ministro si trova a Washington, la palma spetta ad Elsa Fornero che distacca tutti distacca tutti, è un campionissimo, parola che si usava per il gradissimo Fausto Coppi. In un paese normale un ministro che non ne azzecca una sarebbe già tornata a casa, ai suoi libri, alle sue lezioni. Ha rifiutato di fatto, con il pieno consenso di Monti, di discutere della riforma delle pensioni con chi se ne intende, suia sul oiano delle forze politiche, che su quello dei sindacati. Del resto lo stesso Monti si è vantato di messo in cantina la concertazione in cui ci si confronta davvero con le parti sociali . Per Fornero la concertazione è una specie di disgrazia ed è successo che: prima ha negato che ci fossero tanti esodati, poi ha parlato di circa diecimila, è passata di seguito a 65.000, ora ne ha aggiunti altri 55 mila. Dove peschi questi numeri lo sa solo lei perché tutte le fonti possibili confermano i dati Inps ,un po’ meno di 400 mila persone che nell’arco di alcuni anni rischiano di rimanere senza stipendio e senza lavoro.
Elsa, l’avanguardia di Monti
Malgrado questo “ curriculum” davvero non brillante Monti le affida anche il compito di condurre la trattativa con i partiti della maggioranza perché la riforma del mercato del lavoro venga approvata entro il 28 giugno , così lui si presenta trionfante al Consiglio dell’Unione europea. E lei che fa, prima in Senato, poi alla Camera, presenta ai pochi che la scoltano una lezioncina mentre Pdl, Pd e perfino l’Udc chiedono impegni scritti per quanto riguarda gli esodati e i sindacati confermano “ tutti gli esodati”. Carta canta anche sulle modifiche alla riforma del mercato del lavoro, un altro dei capolavori di marca Fornero che il presidente di Confindustria definisce una “ boiata”.. Certo diverse sono le posizioni dei tre partiti. Ma tutti chiedono come, quando, quali sono le modifiche che il governo intende mettere nero su bianco. E lei? Vedremo. Si merita proprio la palma d’oro. La segue a ruota, un po’ distaccato vista la funzione un sottosegretario , guarda caso del suo ministero, Gianfranco Polillo che, pur di avere un titolo su giornali importanti, una comparsata in tv sarebbe pronto a giurare che suo nonno è morto di sonno. Era un po’ di tempo che se ne sentiva il bisogno e lui è arrivato con una proposta di grande spessore culturale, sociale, per rimettere in riga questi operai italiani, sempre in ferie, sempre al mare, dediti a bagordi.
Il sottosegretario. Ci siamo goduti la vita
Dice di aver scoperto, essendo un appassionato di numeri che “ un lavoratore sta nove mesi in fabbrica e tre più o meno in ferie”. Se riducesse di una settimana le ferie si guadagnerebbe un punti di Pil Chi lo intervista gli chiede: “ E prima di lei nessuno mai se ne era accorto”. Lui che tutte le mattina mangia pane e volpe non si fa prendere alla sprovvista: “ Siamo il Belpaese, caro amico, così ci chiamano e così pensiamo di poter continuare. Abituati agli agi”. “Alle mollezze da spiaggia ?” lo stuzzica il giornalista prendendolo garbatamente in giro, ma lui non se accorge . “Non ce lo possiamo più permettere”. Del resto anche Monti, con tono professorale, Fornero idem, lo hanno detto. Lui riprende e conclude: “ Ci siamo goduti la vita, caro mio. Eravamo l’America,caro mio”. Ci viene spontaneo: ma perché intervistare uno che dice queste cose? Quale vantaggio ne trae il Belpaese?