Berlusconi in tv, ridicoli spettacoli osceni

Il ridicolo non ha limiti. Berlusconi forse non se rende conto ma, se qualcuno gli vuol bene, come disse la sua ex moglie, Veronica, qualcuno lo aiuti.

L’ultima, squallida esibizione  del cavaliere nel programma di Giletti, “L’Arena” è un segno grave del suo stato di salute.  Intollerante, non accetta domande,  se la prende con chi lo intervista, dice che dovrebbe prendere lezione da Barbara D’Urso, che lo lascia parlare, senza mai fagli una domanda. Si alza, minaccia di andarsene, indurisce la mascella, gli occhi si fanno sempre più piccoli, il chirurgo plastico forse non ha lavorao bene. Si agita, le mani non stanno mai ferme. Quando un altro giornalista, malcapitato, gli fa presente che le politiche del suo governo hanno portato l’Italia al disastro, lo guarda con commiserazione e parla di “complotto mediatico. Così come la sua caduta era stata dovuta ad un complotto che faceva capo ad Anghela Merkel, quella che ha dettato la politica a Mario Monti. Ma Franco gli ricorda che  se Monti ha commesso tanti di quegli errori da gettare sul lastrico il nostro Paese, perché  gli ha proposto di assumere la guida delle forze moderate e di candidarsi a capo del governo? La risposta è sprezzante. Perché  contro di me c’era una congiura, un complotto prima Fini, poi Casini. Io per ricostruire uno schieramento di tutti i moderati ho detto che facevo un passo indietro. Monti ha governato male, tutti i dati economici sono negativi perché era la sinistra che lo condizionava,. Se  accettava la mia proposta era chiaro che la politica  era quella del Pdl.  E guarda caso lui è il capo.Insomma tratta Monti come un suo subordinato Peggio offesa non poteva farla. Giletti ha cercato di allentare un clima molto pesante, con il cavaliere quasi fuori di sé. Gli chiedeva un sorriso. E lui immaginava un governo  di centro sinistra, da Bersani a Vendola a Ingroia, ministro della giustizia, Di Pietro ministro della cultura, Fini ministro delle  fogne, la Bindi, lasciamo perdere. Sappiamo già cosa pensa il cavaliere. E giù offese, senza che i chiamati in causa avessero modo di replicare. Il conduttore ci provava ma lui  gli toglieva prontamente la parola. Richiamava ancora una volta Barbara D’Urso modello di intervistatrice. Giletti non sapeva più che fare.  Franco rinunciava a dire qualcosa. Non c’era proprio modo. Entrava in scena anche Mentana. Berlusconi aveva accusato La 7 di attaccarlo in continuazione. Giletti ricordava che era stato proprio Berlusconi ad assumerlo come direttore a Mediaset, cercava di svelenire il clima. Monti serrava la mascella. Sorrideva, in modo forzato. Mentana faceva presente che poteva capitare, come in tutte le televisioni, che qualche faziosità ci poteva essere, ogni tanto. Non lo avesse mai detto: Sempre siete contro di me, sempre mi attaccate. Mentana  non se la prendeva più di tanto, conoscendo bene il suo interlocutore. Giletti non vedeva l’ora che finisse il tormento.

Il cavaliere andava al galoppo. Lui salverà l’Italia, lui vincerà: Tutti lo hanno richiamato, tutti gli hanno chiesto di tornare. Andrà anche da Santoro, il suo nemico , a dare battaglia, a fare la guerra. Franco esclamava, siamo alle solite, eppure sono passati gli anni, il mondo e l’Italia sono cambiare. Ma il cavaliere imperterrito Guerra  e guerra è. Insomma  le elezioni poer lui non sono un confronto, uno scontro anche fra avversari, ma una guerra fra nemici. Per questo ha bisogno di megafoni, di scene libere, di spettacoli osceni, politicamente parlando, precisiamo, per non essere fraintesi. E salutava con un ultima battuta rivolta a Giletti: “ Buon lavoro e prenda esempio dalla D’Urso”.  

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