Apologia del fascismo. Vogliono cancellare il reato con un disegno di legge

ROMA – Sembrava uno scherzo, ma non lo era. Cinque esponenti del Pdl hanno deciso di presentare un disegno di legge costituzionale che abolisce la XII norma transitoria e finale della Costituzione e cioè la norma che vieta  a riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.

Lo hanno presentato al Senato, lo scorso 29 marzo, il senatore del Pdl Cristano De Eccher (Pdl), co-firmatari i senatori del Pdl Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin, Achille Totaro e il senatore Fli Egidio Digilio, quest’ultimo dopo una breve consultazione con Italo Bocchino ha ritirato la sua firma.

Tuttavia la proposta ha suscitato incredulità e non solo nelle file dell’opposizione, ma ha lasciato esterrefatto anche il presidente del Senato Renato Schifani, che senza sbottonarsi troppo auspica che i firmatari rivedano la loro iniziativa.
Più dura la reazione di Anna Finocchiaro: “Trovo molto grave e offensivo per la storia del Paese e della Repubblica e per la nostra democrazia che il Pdl voglia abolire, attraverso un disegno di legge, il reato di apologia del fascismo. Sarebbe l’ennesimo piccolo gesto mirato, sistematico ma molto significativo – precisa la Finocchiaro – che il Pdl sta usando per distruggere i pilastri della nostra Costituzione. Chiediamo che questo atto venga subito ritirato”.
Critiche si sono levate anche dalla comunità ebraica di Roma. “Rimaniamo basiti da questa proposta improvvisa che da un’accelerata ad una deriva finalizzata alla cancellazione del patrimonio di memoria storica collettiva e di democrazia sancito saggiamente dalla nostra Costituzione, ha detto Riccardo Pacifici, il quale ha lanciato una proposta:”ritengo non si debba aver paura e se veramente ci sentiamo forti di questa eredità comune che è il valore dell’antifascismo, battiamo in parlamento, a suon di democrazia, questa indegna e inquietante proposta. Questa sarebbe la migliore lezione per mettere una pietra tombale sul disegno di legge a prescindere dagli schieramenti politici”.

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