Bersani e il Pd. Qualcuno ha forse visto l’opposizione?

ROMA – Dov’è l’opposizione? La domanda sorge spontanea, come si dice, dal profondo del cuore. Ieri Pd, Idv e Terzo polo sono riuscite a produrre tre mozioni sulla guerra in Libia. Il Governo Berlusconi ha fatto un figurone. Ha benignamente concesso l’astensione su quelle di Pd e Terzo Polo ma non su quella dei “radicali” di Di Pietro, che è stata bocciata.

UN FIGURONE. Stritolati nelle braccia di Giorgio Napolitano, che ha autorevolmente richiamato tutti i partiti al “senso di responsabilità nazionale”, il Pd non ha nemmeno provato almeno a scrivere una mozione insieme all’Idv, giudicata evidentemente poco affidabile. Bersani deve aver pensato: “E se poi Silvio s’incazza?”. Insomma, hanno fatto un figurone ma non con i loro elettori ma con la maggioranza, che mena fendenti ogni giorno, impegnata a smantellare il sistema giurisdizionale italiano e far strame della Costituzione.

IMMAGINE MICIDIALE. L’immagine che sta offrendo al Paese il Partito democratico non potrebbe essere peggiore. Di fronte ad una debolezza oramai strutturale della leadership berlusconiana, che si regge unicamente sul suo potere economico-finanziario e su un sistema informativo drogato, il partito di Bersani appare disunito nella solita contrapposizione fra veltroniani e dalemiani, incapace di concepire un’alleanza con i partiti di sinistra, e soprattutto con quello di Nichi Vendola, in costante ascesa nei sondaggi. Ogni qualvolta c’è una votazione anche determinante alla Camera, si registrano assenze eccellenti, si scopre che un numero indefinito di deputati sono in “missione”, o in gravidanza, o malati. Per converso, cerca ripetute sponde con il Terzo polo che vengono sistematicamente rispedite al mittente.

LA PAURA FA NOVANTA. La convinzione della dirigenza democratica è che se non si cerca un’alleanza con il centro si rischia di far vincere di nuovo le elezioni al magnate di Arcore. Non è una constatazione priva di fondamento ma i numeri dimostrano che, forse, esiste un’opposizione di sinistra che potrebbe conquistare una maggioranza. Non solo. Se il Pd sapesse sfruttare di più quei “momenti strategici” in cui Berlusconi appare privo di forze e stritolato fra Lega e i cosiddetti “Responsabili”, magari abolendo le missioni dei suoi deputati, per farli votare sempre e provare ad affondare la maggioranza, forse la sua immagine potrebbe trarre qualche giovamento.

L’ANATEMA DI NANNI. Proprio in questi giorni sembra risuonare come una campana a morto l’anatama di Nanni Moretti del 2002 a Piazza Navona, che diede vita al movimento dei “girotondi”: “Con questa dirigenza la sinistra non vincerà mai!”. La dirigenza non è cambiata e la sinistra non ha vinto.

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