Attentato a Genova. Cancellieri: rischio escalation

Nella rivendicazione degli anarchici: “Colpiremo sette volte”

 

ROMA – “Il rischio escalation esiste – ha detto il ministro Anna Maria Cancellieri in merito all’attentato a Roberto Adinolfi, l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, gambizzato a Genova il 7 maggio scorso e il cui attentato è stato rivendicato in un comunicato di quattro pagine firmato dal Nucleo Olga Federazione Ananrchica Informale Fronte rivoluzionario internazionale.

“E’ una situazione che richiede molto rigore. Molta attenzione, bisogna lavorare”, ha aggiunto l’esponente del governo che si trova a Torino, dove ha partecipato ad un incontro al Salone del Libro. E poi ai giornalisti che le chiedevano se questi fatti potessero trovare una sorta di approvazione popolare ha risposto: “Riteniamo che se questo consenso c’è è circoscritto ad un’area molto circoscritta. Non credo che nelle corde popolari ci sia consenso per queste cose”. E per quanto riguarda l’attendibilità della rivendicazione della Fai,  Cancellieri precisa che la fonte è attendibile.
Un’affermazione allarmante secondo il ministro della Giustizia Paola Severino: “So quanto sia seria il ministro Cancellieri e quanto avrà pensato prima di rendere questa dichiarazioni e quindi sono preoccupata perchè considero questo suo timore estremamente serio”.

Nella lettera di rivendicazione giunta alla redazione del Corriere della Sera si annunciano altre sette azioni. Il numero non è casuale, ma è lo stesso dei militanti greci della “cospirazione delle cellule di fuoco” – che la Fai chiama “nostri fratelli”, attualmente detenuti nelle carceri greche.
Questo gruppo terroristico – come viene definito dai servizi segreti –  “sarebbe” sorto nel 2007 in un centro sociale di Genova Bolzaneto dove i “fondatori” si chiamavano con nomi dei personaggi di Disney.

La cellula Olga, invece, che sigla la rivendicazione, sarebbe attiva dal 2003 sul territorio italiano, anno in cui  rivendicò la responsabilità per la campagna dinamitarda che ebbe come obiettivo diverse istituzioni dell’Unione europea. Anche qui il nome non è casuale, ma sarebbe un chiaro riferimento ad Olga Ikonomidou come riporta la rivendizazione, una militante della Cospirazione delle cellule di fuoco  attualmente detenuta in un carcere greco dal 14 marzo 2011 per un attentato a Atene. La Fai sarebbe composta da una struttura orizzontale composta da diversi gruppi, uniti tra di loro dalla fede rivoluzionaria che mira alla “distruzione dello stato”.

Ecco il testo integrale della rivendicazione recapitata alla redazione del Corriere della Sera

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