Il Corriere scarica Berlusconi. Il “podestà forestiero” comanda a Roma

ROMA – Oggi è il “Corriere della sera” ad offrire del governo Berlusconi una condanna senza appelli. Mario Monti – da molti considerato un auspicabile presidente di un Esecutivo tecnico – stigmatizza con parole nette il commissariamento che l’Europa e Barack Obama hanno dovuto avviare nei confronti di Palazzo Chigi, da anni stritolato dall’immobilismo e dall’incapacità più assolute.

LA CONDANNA. Tutto un programma il titolo dell’editoriale: “Il podestà forestiero”, così come il rammarico dell’autorevole economista della Bocconi. Con tutta la gentilezza possibile, Monti afferma che “dispiace che l’Italia possa essere vista come un Paese che preferisce lasciarsi imporre decisioni impopolari”, anche perché (è la stoccata principale), “quanto è avvenuto nell’ultima settimana non contribuisce purtroppo ad accrescere la statura dell’Italia tra i protagonisti della scena europea e internazionale”. Non solo, ma “nella diagnosi sull’economia italiana e nelle terapie, ciò che l’Europa e i mercati hanno imposto non comprende nulla che non fosse già stato proposto da tempo dal dibattito politico, dalle parti sociali, dalla Banca d’Italia, da molti economisti”. C’è del diabolico nel perseverare, secondo Monti: “La perseveranza con la quale si è preferito ascoltare solo poche voci, rassicuranti sulla solidità della nostra economia e anzi su una certa superiorità del modello italiano, è stata una delle cause del molto tempo perduto e dei conseguenti maggiori costi per la nostra economia e società, dei quali lo spread sui tassi è visibile manifestazione”.

LE INCAPACITÁ. Quello che appare un vero e proprio “endorsment” del principale quotidiano della borghesia capitalistica italiana (il cui principale azionista, Mediobanca, ha nel consiglio di amministrazione Marina Berlusconi) a favore di un mutamento radicale di situazione è quanto mai indicativo della totale sfiducia che l’establishment economico nutre oramai verso l’accoppiata Berlusconi-Tremonti. Non ci sono più vie d’uscita, si dice e si scrive; se i governi mondiali, ed in particolar modo quello americano e quelli francese e tedesco, che orientano il contesto economico internazionale, per il tramite della Bce (che si riunisce questa sera per prendere la decisione di dosi massicce di acquisti di titoli sovrani italiani), hanno deciso di imporre al nostro Paese provvedimenti esattamente contrari a quelli presi nel corso del tempo, significa che giudicano insoddisfacente e inadatto quanto fatto fino ad ora, ma soprattutto pericoloso per la futura stabilità economica dell’Europa e del mondo.

BERLUSCONI-TREMONTI PERICOLOSI. È una sorta di certificazione “doc” e, allo stesso tempo, un avvertimento alle istituzioni italiane: è necessario cambiare registro, con le persone che avete chiamato democraticamente a guidare il vostro Paese vi siete messi in pericolo ed ora state mettendo in pericolo anche noi. Ora, dato che non siete capaci di prendere le decisioni giuste per arginare la crisi del debito sovrano, vi diciamo noi quello che dovete fare. La tragica coppia di Palazzo Chigi ha fatto finta di non capire, ha incassato l’“impreparato” come fa di solito un alunno incosciente, con il sorriso sulle labbra, sicuri che il sistema dei media in loro possesso possa ancora una volta (come ha fatto incredibilmente ieri “Il Giornale” con Vittorio Feltri, che ha pubblicato le foto di tutti i Presidenti del Consiglio responsabili storicamente del debito pubblico italiano, “dimenticandosi” del più colpevole di tutti, cioè Berlusconi), con le dovute mistificazioni, nascondere la realtà agli italiani.

QUELLO CHE STA ACCADENDO. Hanno una qualche ragione nel ritenere che le loro mistificazioni possano ancora una volta salvarli. L’incredibile Casini e il terzo polo sembrano già essere sull’uscio della porta, pronti a rientrare all’ovile. I “moderati”, che rispondono in tutto all’aggettivo anche in materia di presenza di materia cerebrale, ritengono che non vi siano alternative oggi in Italia. Cioè, non vi siano alternative a questo disastro. E così affondano il Paese, per colpa della loro cecità.

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