ROMA – Dopo una lunga malattia è morto Mino Martinazzoli, storico esponente della Dc. Nato a Orzinuovi (Brescia) nel 1931. Avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 30 novembre. Messaggi di cordoglio sono stati espressi da tutte le parti politiche.
«Appresa la notizia della scomparsa di Mino Martinazzoli, parlamentare dal 1972 al 1994, senatore nella VI, VII, VIII e XI Legislatura, il Presidente del Senato, Renato Schifani, anche a nome dell’Assemblea di Palazzo Madama, esprime ai familiari dell’ex segretario della Democrazia Cristiana e del Partito Popolare il più sincero e profondo cordoglio». È quanto si legge in una nota di palazzo Madama.
“Viviamo una fase crepuscolare della democrazia. C’è una situazione di marasma tale da non riuscire a capire in che modo la politica possa ritrovare la sua nobiltà”. Sono queste le ultime parole apparse sul quotidiano Avvenire, lo scorso aprile, quando Mino Martinazzoli diede il suo giudizio sulle condizioni della politica attuale. Un giudizio ruvido e severo. Nello stile di Martinazzoli
Esponente dell’area Zaccagnini, esponente Dc di lungo corso ma, sempre, un democristiano sui generis, Martinazzoli fu definito ‘Uno strano democristianò, come si intitola il saggio pubblicato nel 2009, nel quale racconta sè stesso e il suo impegno in politica. Martinazzoli è stato l’ultimo segretario Dc, fondatore del Ppi, ministro di Grazia e Giustizia, della Difesa e delle Riforme Istituzionali. Iniziò la sua attività politica nel suo paese natale, Orzinuovi, nella bassa bresciana, come assessore alla Cultura, fino ad essere eletto segretario della Dc nel 1992, in piena Tangentopoli. Sarà anche l’ultimo segretario dello Scudocrociato. Con lo scioglimento della Dc, Martinazzoli è artifice della nascita del Ppi che, nelle politiche del 1994, colloca al centro, alternativo alla sinistra dei Progressisti e a Silvio Berlusconi. Il Ppi ‘perdè per strada diversi esponenti da Pierferdinando Casini a Clemente Mastella che scelsero l’alleanza con il Polo delle Libertà. Martinazzoli venne eletto nell’autunno successivo alle politiche del ’94 primo cittadino di Brescia. Guidò il comune fino al novembre del 1998. Nel 2000 la sfida, perdente, con Roberto Formigoni per la presidenza della Regione Lombardia. A livello parlamentare fu presidente della Commissione di indagine sul caso Locked.