Rifiuti. Termovalorizzatore a Napoli divide De Magistris e il ministro Clini

NAPOLI – Mistero sul luogo dove sarà collocato il termovalorizzatore di Napoli. Dopo il No del sindaco De Magistris, da sempre contrario a questa forma di smaltimento dei rifiuti, l’ultima dichiarazione sull’annosa questione è quella di Corrado Clini, ministro dell’Ambiente: “È una scelta che non farò io. La farà la Regione insieme con le amministrazioni locali”.

A margine del convegno promosso dall’Associazione Mare Vivo, a Napoli, Clini ha risposto alle domande dei giornalisti che chiedevano informazioni sul luogo dove sarebbe stato costruito l’impianto. Nulla di fatto, per ora si fanno solo ipotesi, d’altronde la questione rifiuti in Campania è coperta da segreto di Stato e, salvo congetture, l’ipotesi più accreditata al momento è quella che vorrebbe l’impianto realizzato nell’hinterland partenopeo, anche per smaltire i circa sei milioni di tonnellate di rifiuti stoccati in provincia. Il ministro Clini ha ribadito che l’obiettivo è quello “di uscire da questo ruolo di supplenza che è stato fatto dai commissari. Se la Regione decide una procedura o un iter di emergenza è una sua decisione”. La direttiva europea “è molto chiara: raccolta differenziata, recupero energetico della frazione non differenziata. Ci hanno già messo in procedura di infrazione, perché abbiamo troppe discariche in Italia”, ha aggiunto.

Il problema “inceneritore si, inceneritore no” è al momento ad una situazione di stallo. De Magistris ha ribadito la sua posizione netta e contraria, fondamento della sua campagna elettorale, contro l’installazione dell’impianto a Napoli. “L’inceneritore a Napoli est non si fa per non passare dai morti sul lavoro dell’Ilva di Bagnoli a quelli delle vittime di diossina derivanti da un eventuale inceneritore”, ha riferito lo stesso De Magistris ai cronisti accorsi ad intervistarlo.

Questione aperta su come e dove si smaltiranno i 6 milioni di tonnellate di rifiuti parcheggiati nelle micro e macro discariche della Campania. Mentre di quelli in viaggio verso l’Olanda la fine è nota, e non piace a tutti. Controsenso? Sì, secondo Clini, che aggiunge: “I rifiuti napoletani alimentano le centrali di città olandesi, siccome questo non avviene gratis le comunità italiane e napoletana devono pagare per questo servizio. Di fatto noi forniamo materia prima per far produrre elettricità all’Olanda e paghiamo anche”.

Per l’ex Pm niente inceneritore, ma solo a Napoli città perché l’Hinterland è altra cosa: “Sono il sindaco di Napoli, il resto non lo so”. Clini ha poi precisato di “non volere aprire una discussione ideologica sull’inceneritore” prendendo atto però che “i rifiuti napoletani servono a produrre energia e calore ad altri e non in Italia. Ognuno tragga le sue conseguenze”.

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