VERONA – Da tempo stiamo assistendo ad un braccio di ferro fra Umberto Bossi e il Sindaco di Verona Flavio Tosi.
L’oggetto del diverbio è la proposta del Sindaco veronese di portare alle prossime elezioni amministrative un lista civica con il suo nome. Il vertice del Carroccio non ha gradito il fuori pista del primo cittadino e, stando alle cronache, Bossi in persona ha respinto tale ipotesi minacciando l’espulsione dal partito dell’intraprendente sindaco. Lo scenario pare quello di uno scontro finale tra cerchisti e maroniani cioè tra i fedelissimi di Bossi e Maroni.
Alcune previsioni dicono che la lega Nord correndo sola a Verona non raggiunga il 45%. E’ anche vero però, che sé Tosi vincesse, Maroni controllerebbe 2 regioni importantissime per il partito nordista.
Però qualcosa di questo film non convince.
Non convince che la Lega sia disposta a perdere Verona per fregare Tosi-Maroni; non convince neppure che il Pdl veronese, non approfitti dello scontro leghista per rosicchiare posizioni. In fondo, lo strappo tra i due partiti è conclamato da mesi.
Pensandoci bene c’è un’altra diversa lettura degli accadimenti capace di aprire una teoria diversa.
Fermo restando che è ufficiale la rottura tra Lega e Pdl; acquisito il dato che le basi reciproche chiedono il distinguo fra i due soggetti politici; considerato che il Sindaco Tosi probabilmente desidera stravincere ancora; scontato che il Pdl non è insensibile al potere, resta un’ipotesi nascosta.
Gli amanti
L’ipotesi che la lista civica di Tosi, nasconda un’alleanza tra Pdl e Lega che pubblicamente non si può dire. Insomma si comportano da amanti. Infatti, qualche veronese, afferma che attualmente il 60% delle poltrone comunali è del centro destra. Se è vero che la Lega Nord presentandosi sola non raggiunge il 45% è facile pensare che una lista civica a nome Tosi regala vantaggi enormi. Come? Semplice, basta presentare un candidato Lega Nord, poi un candidato Pdl, poi la lista civica di Tosi che farà da esca provocando una pesca a strascico trai gli scontenti del centro destra. Insomma pescherà tutto l’elettorato deluso che votando Tosi crederà di votare il diverso tra la lega poltronista, e il Pdl sostenitore di Monti. Si apre un mondo. Ed ecco che Carroccio e Pdl nella farsa di ogni giorno recitano la parte degli avversari mentre, come amanti, concertano e progettano. Elettorato ingannato? Forse sì.
Tosi il nuovo che avanza? No! Sembrerebbe più il vecchio sistema che si ripropone come un rigurgito.
Il listino di Tosi è geniale perchè presenta un candidato vecchio, che non ha raggiunto gli obbiettivi prefissati come sicurezza, lavoro e federalismo, rafforza il distacco con il Pdl, e si propone di raccogliere l’elettorato deluso altrimenti perso.
Non solo, ma si scopre che l’obbiettivo dei finti avversari/amanti del centro destra è lo stesso: aumentare la quota di presenza nel consiglio comunale.
Attualmente le poltrone del centro destra sono circa il 60%, con il listino Tosi, può sfiorare l’80% riducendo così ulteriormente la seduta della sinistra. In conclusione, la vittoria di Tosi a Verona equivarrebbe alla vittoria di Lega Nord, Pdl e Maroni. Viceversa, Bossi, cerchisti e Lega Nord sarebbero i grandi sconfitti.
Scacco matto al re
Non c’è dubbio, il potere logora. Bossi è al bivio di una discesa iniziata ormai da tempo. Dovrà scegliere tra il bene del partito o dei suoi interessi personali perchè è pesante immaginare che il senatur sia disposto a sacrificare così tanto pur di restare al potere del Carroccio.