Legge stabilità. Ricercatori universitari, siamo a un passo dal collasso

ROMA  – «Una cosa deve essere chiara a chi guiderà questo Paese nel prossimo futuro, a qualunque forza politica appartenga: non vogliamo più sentir parlare di tagli».

È quanto afferma l’Adi, Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani nella convinzione che «proprio nella crisi, la conoscenza è la via di salvezza».

«Se un ministro ti dice che l’Università è strangolata, fallirà, non riuscirà a pagare le bollette e i dipendenti – scrive l’Adi in una nota, riferendosi alle dichiarazioni del ministro Profumo – allora la situazione è ormai a un passo, un solo passo, dal collasso finale. Ma la cosa più grave è che oggi il Governo ci sta dicendo che discutere di società della conoscenza, di investimento nei ricercatori, giovani e non, precari e non, di come l’Università debba essere un volano di democrazia, cultura e (anche, ma solo anche) crescita è come discutere del colore delle vele quando la nave sta affondando. Questo non cancella il nostro entusiasmo, non spegne la nostra passione».

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