MILANO – Uno Storace tutto contento ha aperto la direzione centrale del partito a Milano. “Stiamo aspettando che facciano questo rimpasto” ha dichiarato il leader dei fascisti della “Destra”, formazione che, secondo lui, potrebbe puntare ad avere il 2,5% dei voti alle prossime elezioni.
Il siciliano Nello Musumeci dovrebbe essere nominato sottosegretario dopo il rimpasto che in queste ore sta impegnando Berlusconi. “Non è che – precisa al termine della relazione Storace – se lo fanno stasera o tra una settimana cambia qualcosa. Appena Berlusconi metterà in campo la squadra e ci saranno i posti vacanti, ci sarà un incarico anche per il nostro rappresentante. E questo mi fa molto piacere”. A chi gli chiede se Musumeci avrà la poltrona lasciata libera da Giuseppe Vegas al ministero dell’Economia, Storace replica facendo notare che ci sono delle procedure da rispettare per le nomine e che La Destra non intende puntare alla “cassa”, ma che vuole “fare politica”.
Sferzanti i giudizi dell’opposizione. “Berlusconi strilla ai quattro venti perché sa di essere giunto sul viale del tramonto ed è in preda ad una crisi di panico perché non potrà più sfuggire alla giustizia. A dispetto della crisi imperante, inoltre, ha annunciato altre dodici poltrone di governo per continuare l’oscena compravendita di parlamentari senza i quali non avrebbe la maggioranza in Parlamento” afferma il portavoce dell’Idv Leoluca Orlando.
“La destra populista imbarca pure Storace” dice il segretario del Pd Pierluigi Bersani, che poi aggiunge: “Tendenze populiste esistono in tutta Europa, ma non guidano i Paesi, bensì stanno all’angolo; da noi invece la destra populista sta al governo e ora imbarca anche Storace. E pensare che Berlusconi 15 anni fa era partito con la rivoluzione liberale”.
Ma intanto sulla pagina personale di Storace su facebook montano le proteste dei “fascisti duri e puri” che se la prendono con il loro leader. Davide protesta: “Poi chiamiamo Fini traditore, se ricordo bene Storace e la Santanchè dissero che mai e poi mai sarebbero entrati nel governo. Come cambiano le cose, tra il dire e il fare c’è di mezzo una poltrona”. Giulio: “”Tre anni fa dicevi peste e corna si Silvio, quanto ti ha dato?”.