Passa la fiducia. 453 voti a Letta. Emergenze e riforme da realizzare in 18 mesi

Il governo Letta incassa la prima fiducia alla Camera. L’aula di Montecitorio si è espressa con 453 voti a favore, 153 contrari e 17 astensioni sulla mozione presentata.   Domani alle 9 il governo sarà in Senato per il voto di fiducia dell’altro ramo del Parlamento. Si parte alle 9 con il dibattito in aula

ROMA – Passa la fiducia al governo di Enrico Letta sostenuto da Pd, Pdl e Scelta Civile con  453  voti.  Il Pd sosterrà lealmente il governo Letta perché  ci sono passaggi nella storia in cui bisogna avere coraggio”, ha detto durante la dichiarazione di voto  il capogruppo democratico Roberto Speranza- “Il Pd farà la sua parte fino in fondo nell’interesse del Paese e ha sempre agito nell’interesse del Paese. Ci sono passaggi nella storia in cui bisogna avere il coraggio e la forza di mettere davanti a tutto l’interesse del Paese. “D’altro canto –  ha assicurato – noi non cambieremo la nostra missione, restiamo alternativi al centrodestra”.

Diversa la posizione di Renato Brunetta del Pdl che oltre a non demordere sull’abolizione dell’Imu pensa a una pacificazione politica e anche giudiziaria, che la dice tutta sugli intenti del centro destra.
“Il governo, nel suo programma – spiega in aula il capogruppo alla Camera,  Brunetta – e al di là del suo programma, contiene qualcosa di scritto e di non scritto. Di scritto c’è la fine delle politiche economiche recessive, che significa porre fine all’austerità dopo i compiti a casa. Di non scritto c’è qualcosa di essenziale, lo stesso fondamento essenziale alla base della nascita del governo: pacificazione nazionale. Una pacificazione  politica  ma anche  giudiziaria”, aggiunge Brunetta.

Da Scelta Civica, invece,  verrà “una fiducia convinta e consapevole”, afferma Lorenzo Dellai. “Questo – sottolinea Dellai – può essere il Governo di pacificazione nazionale. Un ciclo è finito ma un altro ciclo non è ancora cominciato. I nemici non sono più tali e diventano avversari. Le truppe d’assalto temono di perdere il loro ruolo”. Per Dellai il Governo Letta  non sarà un inciucio. “Non ci saranno più risse senza limite mentre la nave va verso gli scogli”.

 
Rimane sempre all’opposizione votando no alla fiducia Sel, il Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia, mentre e la Lega Nord ha deciso di astenersi. Anche Pippo Civati del Pd ha deciso di non partecipare al voto: ” Ho deciso così, dopo giorni difficili, dopo avere atteso risposte che non sono arrivate, dopo avere valutato tutte le alternative e le possibilità che avevamo di fronte”. Anche Sel rimane nella sua posizione: “Quella di Sel sarà una  opposizione leale  e quello di Enrico Letta è stato un  discorso ambizioso con cui vogliamo misurarsi”, ha detto Gennaro Migliore, capogruppo di Sel alla Camera. “Tuttavia – avverte – per noi questo governo non era l’unico possibile, sono state perdute delle occasioni. Noi non ci fidiamo, nel suo discorso- dice rivolto a Letta- non c’erano soggetti in carne e ossa: non c’erano gli studenti indignati per la riforma della Gelmini e Tremonti, non c’erano quelli dell’acqua bene comune. Non ha parlato delle banche e della speculazione finanziaria, non c’erano le donne e quelli che hanno chiesto libertà di informazione. Il prezzo di questa crisi non può pagarlo chi ha sempre pagato. Infine, il conflitto di interesse che ha inquinato la vita di questo paese,  non è vicenda che riguarda una singola persone. Chiederò a ciascuno di voi di votarlo. Noi lo proporremo come prima iniziativa parlamentare”.

Anche il M5S ha votato contro la fiducia al governo di Enrico Letta. Lo ha confermato in aula alla Camera il vicecapogruppo M5S, Riccardo Nuti nel suo intervento: “Fiducia indica un’approvazione – ha spiegato – ma dopo i disastrosi risultati di una classe politica a cui voi appartenete da numerosi anni, come si può votare la fiducia ad un governo che manca di credibilità come se venisse dalla luna o non fosse responsabile o corresponsabile di quanto finora avvenuto? Il nostro no – ha concluso – è un no motivato”. E poi: “Abbiamo molte domande e troppi indizi: un accordo tiene sotto scacco il Paese, ecco spiegati 20 anni di opportunità perdute per la nostra terra. Ci sono troppe persone che la notte non sanno dove dormire e non siamo certo noi i responsabili di queste tragedie”.
Nuti ha rincarato la dose quando ha citato la mancanza di leggi sul conflitto d’interesse, sull’ineleggibilità e sulla corruzione, oltre alla Tav e al Ponte sullo Stretto: “Come si può dare fiducia a questo esecutivo dopo i fallimenti della politica negli ultimi decenni? – afferma Nuti – Il governo chiede la fiducia come se venisse dalla luna, e fa solo finta di cambiare. Non basta – secondo Nuti – avere un governo anagraficamente giovane e con una larga presenza femminile. Serve un’idea innovativa il requisito minimo per poterlo fare è avere persone disinteressate dall’alta onestà e moralità. Vogliamo dire agli italiani – ha aggiunto Nuti – che voteremo favorevolmente quei provvedimenti che riterremo di reale cambiamento. Per il resto faremo un’opposizione dura, chiara e costruttiva. Il nostro è il no di chi non vuole cedere a questo squallido inciucio. Il nostro è un no informato, figlio di tanti scandali”.

Il governo Letta convince poco anche la Lega che ha deciso di astenersi al voto: “Un discorso ecumenico ma da libro dei sogni”, commenta il capogruppo della Lega Nord alla Camera Giancarlo Giorgetti il discorso del premier. “Pieno di buone intenzioni, alle volte onerose alle volte contraddittorie, ma senza politiche concrete risolutive dei problemi. Non remeremo a favore ma nemmeno contro – ha aggiunto Giorgetti – non è una fuga dalle responsabilità, non è una fuga dalla realtà, non oso nemmeno pensare a un governo che governi contro il Nord”.

Domani toccherà al Senato esprimere la fiducia al governo. Si parte alle 9 con il dibattito in aula. Poi è prevista la replica del premier Enrico Letta. Intorno alle 11.30 le dichiarazioni di voto, mentre alle 13 è fissato l’inizio della prima chiama.

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