Renzi, ‘Il governo non deve vivacchiare’. Grillo a Rodotà, un ottuagenario

ROMA – Ha il sentore di una sfida la frase lanciata da Matteo Renzi, rivolta al governo e in particolar modo al presidente del Consiglio Enrico Letta. “Abolite il Senato e fate la riforma elettorale, oppure vuol dire che vivacchiate.

E così non ci salva neanche Rambo”, tuona il sindaco di Firenze, durante la presentazione del suo libro che guarda caso s’intitola “Oltre la rottamazione”.
Insomma, il primo cittadino di Firenze  dice di non voler aprire polemiche con il suo partito, ma puntualizza: “E’ dal novembre 2011 che centrodestra e centrosinistra votano insieme. L’Italia tornerà a crescere quando ci sarà il segno più sull’economia ma anche quando il bipolarismo tornerà ad essere una cosa normale e non un indistinta palude”. E poi: “Dopo aver “regalato” l’Imu al Pdl giocando solo di rimessa, ora il Pd deve far sentire la sua voce e prendere l’iniziativa. Sulla legge elettorale è fondamentale che il Pd presenti la sua proposta, dopo che sull’Imu l’abbiamo data vinta a Berlusconi. Personalmente sono per il semipresidenzialismo, per il sindaco d’Italia. Guardate che questa scelta richiede tempo. Altra cosa è che ci incaponiamo nei prossimi 18 mesi in una discussione fumosa e astratta, mentre Berlusconi rivendica l’Imu”.
Insomma,  Renzi sembrerebbe intenzionato a colpire il governo Letta, anche se lui nega di voler far cadere l’attuale esecutivo: “Nessuno di noi qui è interessato ai giochini, nessun gioco ai trabocchetti istituzionali”, ha sottolineato. “Se la maggioranza, che è ampia, finalmente fa le cose, siamo tutti contenti che le faccia – ha assicurato – il governo è lì da un mese, è appena arrivato, speriamo che faccia le cose che non sono mai state fatte”.
E infine sulle amministrative Renzi avverte: “Il risultato deludente di M5s non deve portare il Pd a pensare che tutto è risolto. Il governo è li d un mese, speriamo faccia le cose ma non vorrei che la sconfitta di Grillo portasse qualcuno a dire ‘facciamo finta di niente’, non può portare nessuno a dire “è finita qua”.

Tuttavia le parole di Renzi scatenano qualche reazione. “Spiace vedere Renzi sopraffatto da un’ambizione sfrenata, incontenibile”, replica la senatrice Manuela Repetti, vice coordinatore regionale del Pdl Piemonte. “Rischia infatti di apparire come una persona che, per pure aspirazioni personali, cerca di mandare all’aria un governo appena costituito impegnato ad affrontare la grave crisi economica del paese”.

Beppe Grillo in un post di oggi lo definisce così: “Renzie, lo statista gonfiato, imperversa con le sue ricette e le critiche al M5S su tutti i canali televisivi preda di compiacenti cortigiane come la Gruber. Renzie non è più sindaco di Firenze da tempo, è diventato un venditore a tempo pieno di sè stesso. Vende in giro un sindaco mai usato, come nuovo”.

Ma non è tutto. Grillo esagera questa volta e mette sotto attacco Rodotà. Lo stesso uomo che fino a pochi giorni fa definiva una persona anziana con una mente da ragazzo. “Dopo le elezioni comunali parziali che storicamente, come qualsiasi asino sa, sono sempre state diverse come esito e peso rispetto a quelle politiche, c’è un fiorire di maestrini dalla penna rossa”, scrive Grillo nel suo Blog.
“Sono usciti dalle cantine e dai freezer dopo vent’anni di batoste e di vergogne infinite del loro partito, che si chiami pdmenoelle o Sel, non c’è differenza. In prima fila persino, con mio sincero stupore, un ottuagenario miracolato dalla Rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi a cui auguriamo una grande carriera e di rifondare la sinistra”, aggiunge Grillo nel suo articolo. Un chiaro riferimento a Stefano Rodotà che oggi in un’intervista apparsa sul Corriere della sera aveva commentato i recenti risultati del M5S alle amministrative. “Ha perso.  Dare la colpa agli elettori è una spiegazione che non spiega. Beppe sbaglia. Le sue dichiarazioni non bastano più. Non voglio dire che lo prevedevo. Ma non sono affatto sorpreso – spiega – per due ragioni: la prima è politica, hanno inciso sul voto i conflitti, le difficoltà, le polemiche di queste settimane. La seconda è che avevo detto che la parlamentarizzazione dei cinque stelle non sarebbe stata indolore. E così è stato”.
E poi per Rodotà, “non hanno capito che la rete non funziona nello stesso modo in una realtà locale o su scala nazionale. Puoi lanciare un attacco frontale ma funziona solo se parli al Paese. In queste elezioni hanno perso due grandi comunicatori: Grillo e Berlusconi”.

E il comico genovese non è l’unico a rispondere a Renzi. Interviene anche Riccardo Nuti, deputato e prossimo capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle, che dai microfoni di `24 Mattino` su Radio 24 dice: “Renzi strizza l’occhio? È l`immagine della schizofrenia di questi partiti, che prima ti deridono e il giorno dopo magari ti tendono la mano”. Il dialogo con il Pd, secondo Nuti, è possibile solo sulle singole questioni: “Se ci sono proposte che noi condividiamo, che sono serie e di vero cambiamento in quel caso noi collaboriamo con qualunque partito, non solo con il Pd. Noi non diciamo `alcuni a casa`, noi abbiamo detto `tutti a casa`. Siccome a noi interessa il programma e le singole iniziative da portare avanti, in quel caso se siamo d’accordo le portiamo avanti”.

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