Cgia. Meglio stop aumento Iva e Imu che taglio del cuneo fiscale

Nei primi 4 mesi del 2013 gettito Iva -7,8%. Quest’anno, invece, meno Irap sulle aziende per 1,6 mld, nel 2014 per 3,6 mld e per ciascuno degli anni successivi 3 mld

VENEZIA – L’ideale sarebbe quello di togliere l’Imu sulla prima casa, almeno per coloro che nel 2012 hanno pagato fino a 400 euro, di scongiurare l’aumento dell’Iva e di abbassare anche il cuneo fiscale. Purtroppo, vista l’esiguità delle risorse a disposizione, pare di capire che tutto ciò non potrà essere realizzato. Pertanto, la CGIA auspica che nell’immediato il Governo Letta scongiuri l’aumento dell’Iva ed esoneri dal pagamento dell’Imu le famiglie più in difficoltà (costo totale per il 2013 pari a 4,1 miliardi di euro circa), anziché ridurre il costo del lavoro che, grazie ai provvedimenti introdotti dal Governo Monti, consentirà, per l’anno in corso, di far risparmiare alle imprese 1,6 miliardi di euro di Irap, 3,6 miliardi nel 2014 e altri 3 miliardi per ciascuno degli  anni successivi.

“Riteniamo – sottolinea Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – che bisogna lasciare più soldi in tasca agli italiani: a tutti gli italiani, anche quelli che attualmente sono senza un lavoro. Grazie al blocco dell’aumento dell’Iva e all’esenzione dell’Imu sulla prima casa (almeno per quelli che hanno pagato l’anno scorso fino a 400 euro che corrispondono all’85% del totale dei contribuenti) li premieremmo quasi tutti. Se, invece,  riducessimo solo il cuneo fiscale, operazione che comunque è già stata realizzata e che deve essere migliorata entro breve, agevoleremmo solo chi il lavoro ce l’ha. Ricordo che nonostante la riduzione del peso dell’Irap in capo alle aziende prevista per il 2013, gli effetti ancora non si sono visti, i disoccupati stanno aumentando e le nuove assunzioni sono in calo”.

Tuttavia, la CGIA tiene a sottolineare che la riduzione del costo del lavoro è indispensabile ed importantissima, cioè una cura seria, proiettata al futuro per sconfiggere la disoccupazione, ma che oggi sia pregiudiziale un intervento d’urgenza, una iniezione di ossigeno necessaria per rianimare il paziente.

L’idea della CGIA di privilegiare l’Iva anziché il cuneo fiscale  si basa su un’altra considerazione di carattere economico. Nei primi 4 mesi di quest’anno il gettito dell’imposta sul valore aggiunto si è ridotta del 7,8%. Se non verrà bloccato l’aumento previsto dal prossimo 1° luglio,  assisteremo ad un ulteriore peggioramento della situazione con un crollo dei consumi interni che colpirà soprattutto le piccole imprese commerciali ed artigianali che vivono quasi esclusivamente dei consumi delle famiglie. Visto che il 60% degli addetti del settore privato italiano lavora nelle aziende con meno di 20 e che il 58% dei nuovi posti di  lavoro è creato dalle realtà con meno di 10 addetti, è molto probabile che ci ritroveremo con una disoccupazione che verso fine anno potrebbe superare abbondantemente il 13%.

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