Cuperlo. Serve segnale altrimenti meglio andare a votare

MILANO –  “La parte di Paese più in sofferenza sta accumulando odio, rabbia, sentimenti che possono incrinare i fondamenti stessi della democrazia. Il compito della sinistra credo sia quello di trasformare quell’odio in riscatto. E quello di Enrico Letta di dare una svolta», altrimenti «se ne prenda atto, senza fare teatro». E’ quanto afferma Gianni Cuperlo, che in una intervista all’Unità è tornato sui rapporti tra Pd e governo.

“Io fino a oggi ho difeso Letta e la sua azione e non me ne pento, ma sottovalutare o tacere il distacco che c’è tra governo, Parlamento, partiti e il dramma sociale che si consuma, più che una disattenzione sarebbe una colpa imperdonabile. La sterzata necessaria nasce da qui, dalla necessità di ricreare una fiducia fra la sfera del potere e le persone e questo lo fai soltanto se

rompi l’immobilismo”. Ora «non basta neanche più che governo e Parlamento facciano le cose necessarie, dalle misure economiche alle riforme». Ecco perché «a Letta chiedo uno scatto di orgoglio perché il suo e il nostro destino non è quello di galleggiare. Né ha senso restare lì a prendere ceffoni da ogni parte, come nella gag di Totò che se la rideva perché tanto Pasquale non era lui. Il segnale di svolta venga dal governo se ne è capace. Se siamo in grado di imprimere questa svolta bene, se non siamo in grado se ne prenda atto, senza fare melina o teatro perché il galleggiamento oggi non è consentito».

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