Rifiuti. Orlando, via il commissario, arriva il ‘facilitatore’. Zingaretti querela Il Messaggero

Finisce l’era commissariale, comincia quella del ‘facilitatore’ 

Sembrerebbe terminata l’epoca commissariale per la gestione dei rifiuti. Sembrerebbe perché non c’è nulla di chiaro e di certo. Oggi  il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, parlando in aula alla Camera, ha spiegato la necessità di individuare una nuova figura, con requisiti professionali differenti, ‘un attuatore delle decisioni delle autorità locali’. Insomma, una sorta di ‘facilitatore’, così è stato definito. Cosa significhi nello specifico non è dato sapere, perché al momento non si conoscono i requisiti e le particolari competenze che questa nuova figura, alquanto nebulosa, debba possedere. Non sarà comunque compito del ‘facilitatore’ effettuare scelte in merito al prossimo sito che sostituirà definitivamente Malagrotta. Dunque non avrà responsabilità decisionali essendo appunto un ‘attuatore’, ‘un acceleratore delle procedure’ .

Una certezza comunque c’è, ed è che Goffredo Sottile non è stato riconfermato in qualità di commissario, come si paventava fino a qualche giorno fa. Questo potrebbe far auspicare una discontinuità nella gestione dei rifiuti, nonostante i dati ‘effettivi’ relativi alla raccolta differenziata non possano considerarsi soddisfacenti, soprattutto alla luce di quello che è sotto gli occhi di tutti facendo un rapido tour della Capitale.

Orlando ha tuttavia parlato di  “ulteriori misure per garantire la piena operatività degli impianti esistenti per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti” per arrivare a “una capacità complessiva” in grado di “fronteggiare anche le situazioni di picco o di guasti”.

Zingaretti querela per diffamazione il Messaggero

Intanto Nicola Zingaretti fa sapere di aver dato mandato ai propri avvocati di querelare per diffamazione il quotidiano Il Messaggero, per il titolo in prima pagina di oggi:  ‘Rifiuti, il patto dei politici. Leggi ad hoc per Cerroni. Il ruolo di Pd, Regione e Provincia per favorire il ras a Roma’. In una nota inoltre il Presidente della Regione Lazio dichiara di essersi sempre battuto per il bene comune e di non aver mai fatto alcun patto con nessuno, in particolare in relazione alla gestione dei rifiuti. “Innanzitutto è stata chiusa la discarica di Malagrotta – prosegue la nota –  e la differenziata in provincia è aumentata in 5 anni del 2000%, contro gli interessi di tutti i proprietari di discariche. Sempre le amministrazioni da me presiedute – continua Zingaretti –  si sono dedicate alla chiusura della discarica di Malagrotta e dichiarate contrarie alla nuova discarica di Monti dell’Ortaccio e di Riano, da sempre prime scelte dell’avvocato Cerroni. Anche la preferenza della Regione in questi ultimi mesi per la discarica di Falcognana (non di proprietà di Cerroni) è l’ennesima dimostrazione della rotta che ho sempre seguito. È dunque evidente che la violenta sortita del Messaggero, non corrisponde ad alcun dato di fatto, ma ad una dinamica di interessi imprenditoriali a me del tutto estranei”.

Realacci: “politica impigrita di fronte a Cerroni”

Ermete Realacci, deputato Pd e  Presidente della Commissione  permanente Ambiente a Montecitorio, questa mattina ai microfoni di Radio Città Futura ha dichiarato che: ” La colpa maggiore della politica e di tutte le amministrazioni che si sono succedute a Roma è di essersi impigrite di fronte alla comodità offerta da Manlio Cerroni di sversare tutto in discarica a prezzi molto più bassi che altrove”.  E a proposito del pressing esercitato su di lui dal patron di Malagrotta, documentato dalle intercettazioni telefoniche, Realacci ha affermato di aver ‘incrociato’ l’avvocato, “forse tre volte in un decennio”. “Se Al Qaeda viene in Italia e vuole occuparsi di ambiente – ha concluso con una battuta Realacci – è probabile che cerchi di parlarmi”.

No definitivo a Falcognana?

A proposito del capitolo Falcognana, da utilizzare come ‘discarica di emergenza’, sembra sia stato pronunciato dal ministro Orlando un no che dovrebbe essere definitivo. Il ministro ha tuttavia fatto riferimento ad una discarica definitiva, quindi, in considerazione anche dello stato attuale della raccolta differenziata, una ‘buca’  dovrà essere individuata.

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