Processo Mills, Berlusconi non c’è. Sostenitori e pellicce davanti al tribunale

MILANO – Con una lettera ai giudici della decima sezione del Tribunale di Milano in cui il premier attesta l’impegno di questa mattina ma nello stesso tempo comunica di consentire la celebrazione del procedimento, è ripreso a Milano il processo Mills in cui il primo ministro è imputato di corruzione in atti giudiziari. All’inizio dell’udienza, uno dei suoi legali, l’avvocato Niccolò Ghedini, ha consegnato la missiva al tribunale dicendo che «si attesta l’impedimento di stamani», cioè il Consiglio dei ministri sulla Libia, e si dà «il consenso che si proceda».

Nei giorni scorsi il premier Berlusconi aveva fatto sapere, attraverso i suoi legali, di volere essere presente all’udienza di stamani del processo Mills. Poi però per stamani è stata programmata una riunione del Consiglio dei ministri, a cui dovrà partecipare il presidente del Consiglio, con al centro il tema della crisi libica. Dunque, l’avvocato Ghedini stamani ha consegnato al presidente del collegio una missiva del premier in cui Berlusconi dichiara di essere impedito a partecipare per la riunione del Cdm, ma dà il consenso a che si proceda all’udienza, manifestando inoltre la sua volontà a partecipare alle prossime udienze. L’udienza sta iniziando dunque e tra poco verrà chiamata a testimoniare una consulente del pm Fabio De Pasquale, Gabriella Chersicla, che dovrà ricostruire il passaggio di quei 600 mila dollari che, secondo l’accusa, il premier avrebbe fatto avere all’avvocato inglese David Mills per testimonianze reticenti in due processi che lo riguardavano, All Iberian e quello sulle tangenti alla Gdf. L’avvocato Ghedini ha chiesto ai giudici se non si dovessero prima risolvere «i problemi» riguardo ai testimoni da citare per rogatoria all’estero, ma il Tribunale ha deciso prima di affrontare la testimonianza della consulente del pm e poi l’aspetto che riguarda le rogatorie.

Cento sostenitori del Cavaliere, fra cui diverse pellicce

Dicono di essersi organizzati venerdì scorso quando hanno saputo che Silvio Berlusconi doveva venire in aula a Milano al processo Mills. Spiegano di non far parte di alcun partito politico ma di essere «cittadini liberi». E da ‘cittadini liberì, tutti al petto hanno lo stesso nastro di raso azzurro, appuntato con degli spilli. Sono questi i fan che oggi si sono presentati al Palazzo di Giustizia per sostenere «il nostro grande presidente, perchè ci siamo stancati di questa baraonda contro Berlusconi, sempre e solo contro Berlusconi», dicono due signore, una con la pelliccia e l’altra con sciarpa maculata, precisando che da giorni si ritrovano nel gazebo del Pdl allestito davanti al tribunale, dove organizzano anche manifestazioni. Le due donne, rispondendo alle domande sul caso Ruby, affermano: «Una grande bugia. Dovevano trasmettere la vicenda al mondo intero prima del processo? E poi se non è vero lo hanno sputtanato». Una delle due poi ripete: «Non ci sono mai stati rapporti con la minorenne e quelle ad Arcore erano tutte delle semplici cene, e poi immaginarsi con tutti i problemi che abbiamo…». Un altro signore davanti ai microfoni spiega di essere da sempre «un uomo di destra» e di essere «venuto qui per portare solidarietà al presidente del Consiglio». L’uomo ha raccontato di essersi organizzati venerdì scorso, quando pensavano che il premier venisse in aula. Ruby? «Io faccio un discorso di libertà – ha replicato -, credo nella magistratura tanto e non quanto… Io avrei denunciato i pm perchè non è possibile che si siano sprecati tutti questi soldi per seguire Berlusconi quando in giro ci sono altri malfattori». E un’altra signora dice: «Io prenderei a legnate tutte quelle ragazze… Però uno a casa sua può fare quello che vuole».

Li Gotti: “Ma lo sanno che Mills è stato già condannato?”

«Il coordinatore regionale del PdL, senatore Mario Mantovani, non ha tempo per leggere i giornali, essendosi recato all’udienza ‘Mills’ nella speranza di vedere Berlusconi sul banco degli imputati, pure essendo nota l’assenza di questo». Lo dichiara il senatore Luigi Li Gotti, capogruppo dell’IdV in commissione giustizia, che aggiunge: «La mancata lettura dei giornali, ha anche impedito al senatore Mantovani di sapere che il l’avv. Mills è stato già dichiarato responsabile per essere stato corrotto da Berlusconi. Il processo attuale riguarda il corruttore che, grazie al lodo Alfano (poi dichiarato incostituzionale), aveva ottenuto la separazione del processo. La costernazione dei supporter del presidente del consiglio merita umana comprensione: possono però consolarsi seguendo gli altri impegni dell’imputato Berlusconi». «La solidarietà ai condannabili è un bel gesto di umana comprensione e siamo quindi vicini all’iniziativa umanitaria del PdL. Speriamo – conclude Li Gotti – che i supporter non abbiano, nell’occasione odierna, anche inutilmente acquistato le classiche arance».

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