Milano. Pisapia-Moratti è tregua anche se gli insulti della destra continuano

MILANO – Con una stretta di mano alla cerimonia di commemorazione della strage di Capaci, Letizia Moratti e Giuliano Pisapia hanno sancito una tregua nel clima arroventato della campagna elettorale per il ballottaggio a Milano, segnata in questi giorni da tensioni, accuse e denunce reciproche di aggressioni. Arrivata ai giardini intitolati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il sindaco si è avvicinata all’avversario e gli ha allungato la mano.

Pisapia, pur con freddezza, ha accettato la stretta che aveva vistosamente rifiutato appena dieci giorni fa, al termine del faccia a faccia su Sky in cui il sindaco lo aveva accusato di aver rubato un’auto e di essere poi stato amnistiato (invece che assolto). «Ho stretto la mano che mi ha dato come faccio sempre – ha spiegato Pisapia – con tutte le persone gentili e cortesi. Siccome sono gentile e cortese do la mano a chi me la porge». «Mi ha fatto molto piacere – ha detto poi ai giornalisti Letizia Moratti -. Ho voluto fare questo gesto concreto e simbolico per poter dire che adesso possiamo parlare insieme di programmi». La commemorazione di Falcone, nel diciannovesimo anniversario della sua uccisione, è stata affidata alle riflessioni del presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia e del magistrato Maurizio Romanelli e alle letture di alcuni allievi delle scuole superiori, e si è svolta sotto il segno della massima serenità, malgrado i giardini fossero stati letteralmente militarizzati nel timore di contestazioni. L’anno scorso, alla cerimonia di intitolazione del parco, il sindaco Moratti e il ministro della Difesa Ignazio La Russa furono infatti duramente fischiati dal popolo viola e dai giovani dell’associazione Agenda Rossa, oggi invece in religioso silenzio finchè tutti i politici e le autorità non hanno abbandonato il giardino. La partenza di Pisapia è stata salutata con un caloroso applauso mentre all’indirizzo di Letizia Moratti è stato rivolto un solo appello «Vogliamo la commissione antimafia in Comune». «Fu il prefetto a invitarci a non costituirla perchè non avrebbe avuto competenze d’indagine – ha replicato il sindaco – ma noi collaboriamo con le forze dell’ordine per tenere alta la guardia rispetto alle infiltrazioni criminali».

L’incontro con il Questore di Milano

Giuliano Pisapia, nel suo incontro con il Questore, Alessandro Marangoni, ha chiesto «che sia più presente sul territorio». L’avvocato ha chiesto l’appuntamento col Questore «perchè – ha spiegato lui stesso arrivando a un incontro con alcuni sindaci europei – sono particolarmente preoccupato del clima che si è instaurato in città, a mio avviso per responsabilità del centrodestra». «Ho chiesto al Questore – ha aggiunto – di essere più presente sul territorio per quanto possibile e l’ho innanzitutto rassicurato che qualunque cosa potrà fare la mia coalizione e potrò fare io per far ritornare il clima sereno che aveva caratterizzato la campagna elettorale prima del voto di due domeniche fa sarà da me messo in atto». Pisapia ha assicurato che farà «di tutto per seguire i consigli di chi ha il compito di fare in modo che Milano ritorni ad essere tranquilla come è stata in passato». «Io continuo – ha concluso – la mia campagna elettorale pensando al futuro di Milano». Pisapia non ha detto cosa gli ha risposto il Questore nell’incontro che è durato circa mezz’ora.

Pd: “No tax area solo propaganda”

La no tax area proposta per Milano è la solita sparata elettoralistica del centrodestra e di Berlusconi. A Lampedusa, a Catania e a Reggio Calabria, dove il presidente del Consiglio aveva annunciato la stessa misura, la stanno ancora aspettando». Lo dice Antonio Misiani, deputato Pd e componente della commissione Bilancio della Camera. «Non solo si tratta di una ipotesi irrealizzabile visto che le norme europee ne impedirebbero l’attuazione ma soprattutto – aggiunge – mi chiedo che cosa ne pensi chi ha attività lavorative un centimetro oltre i confini del comune di Milano o nei distretti ad alta densità produttiva quali Bergamo e Brescia. Con questa logica allora perchè non anche a Roma, Napoli, Torino, Genova, Firenze e via dicendo? Il problema è che nella proposta del centrodestra c’è tutto, tranne la logica e la fattibilità».

Pisapia sventa una rapina

Giuliano Pisapia ha anche sventato una rapina da parte di un balordo, impedendo che rubasse un’auto e aggredisse la proprietaria. Il giudice per le direttissime di Milano ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per Domenico Montrone, l’uomo che sabato scorso avrebbe cercato di portare via l’auto a una donna in via Vincenzo Monti a Milano. Il processo per l’uomo, un trentenne con precedenti per furto, è stato rinviato al prossimo 31 maggio. L’uomo, che dopo l’intervento di Pisapia era stato arrestato dalla polizia, dalla gabbia delle direttissime ha parlato coi cronisti spiegando di aver dato «un morso» alla donna «a caso, perché mi sono sentito tirare da dietro da Pisapia». Montrone, inoltre, ha aggiunto che la sua volontà era solo quella «di rubare pochi spiccioli nell’auto».

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