Marchini contro i matrimoni gay. Cirinnà, “omofobia”

ROMA – Mentre il governo pone la fiducia sulle Unioni Civili e le opposizioni insorgono, arriva l’intervento del candidato del centro destra Alfio Marchini: “Non ho nulla contro il riconoscimento dei diritti civili, ma non è compito del sindaco fare queste cose per cui non celebrerò unioni gay se dovessi vincere le elezioni”.

Frase a cui replica tempestivamente la senatrice del Pd, Monica Cirinnà, prima firmataria del ddl già approvato in prima lettura a palazzo Madama. “Alfio Marchini vuole essere un sindaco che non rispetta la legge, un bel biglietto da visita. Le unioni civili, una volta approvate definitivamente dal Parlamento non sono derogabili per scelta politica”.E poi: “Se Marchini, come ha annunciato, non celebrerà le unioni civili tra persone dello stesso sesso non soltanto andrà contro i diritti dei cittadini romani, ma anche contro una legge dello Stato con tutte le conseguenze civili e penali”. “Ricordo a Marchini, che esiste l’articolo 328 del codice penale sull’omissione degli atti d’ufficio e che il sindaco giura sulla Costituzione, impegnandosi a rispettare la legge. Marchini non intende giurare sulla Costituzione? Di certo siamo di fronte alla prima dichiarazione omofoba di un candidato a sindaco – conclude Cirinnà – per blandire gli elettori di destra”. Alla Cirinnà fa eco il sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto: “Marchini inizierebbe l’attività di sindaco non rispettando la legge. Non è un buon inizio. Se già abbiamo un candidato sindaco che non rispetta la legge è bene che gli elettori lo sappiano. Roma merita di meglio”.

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