Amministrative. Aprono le urne. Astensionismo dietro l’angolo

ROMA – Si sono aperte le urne per le attese amministrative di 1.342 comuni. Al voto sono chiamati complessivamente oltre 13 milioni di italiani.  Le elezioni riguarderanno le regioni a statuto ordinario (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto) e Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia. 

Inoltre si vota in 26 nuovi comuni istituiti nel 2016 mediante fusioni amministrative di territorio. Nel corso di quest’anno sono state 29 le fusioni di comuni stabilite da leggi regionali, di cui due per incorporazione, per un totale di 75 comuni soppressi. In totale le sezioni elettorali sono 15.886. Roma, Milano, Napoli e Torino sceglieranno il nuovo sindaco. 

La Capitale è in fermento, anche se i timori, più che fondati, riguardano il possibile astensionismo. A votare nella capitale sono chiamati 2.358.551cittadini, mentre  a Milano 999.541, a Napoli 787.390, a Torino, infine, 694.908, in totale 4.840.390 connazionali, pari ad una percentuale di oltre il 9.5% del totale del corpo elettorale italiano. Oltre a Roma, Milano, Napoli e Torino, tra i comuni al voto che superano i 100.000 abitanti, ci sono gli altri tre capoluoghi di regione interessati dal voto, Bologna (371.337), Trieste (202.123) e Cagliari (149.883) e le città di Ravenna, Rimini, Salerno, Latina e Novara. Il comune più piccolo alle elezioni è Morterone (in provincia di Lecco), che conta soltanto 38 abitanti al 31 dicembre 2014, data dell”ultimo bilancio demografico annuale Istat.

Le urne saranno aperte fino alle 23, mentre l’eventuale ballottaggio è previsto per il 19 giugno.

 

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