Il Caimano promette meraviglie. Approvato il Piano per il Sud con risorse ora inesistenti

È la nuova strategia del Cavaliere per rimediare alla crisi parlamentare: un’operatività fasulla da sbandierare nella prossima campagna elettorale. Intanto vende illusioni e spara risorse inesistenti

ROMA – Passa attraverso importantissime riforme la strategia del Caimano per risolvere la sua crisi personale e quella politica della sua maggioranza. A dispetto della crisi strisciante e in attesa del suono delle campane il 14 dicembre, il Cavaliere ha elaborato, insieme ai suoi fedelissimi, il piano di attacco: approvare in Consiglio dei ministri – e rapidamente – le riforme previste dal programma elettorale, mettere gli antagonisti, e soprattutto i finiani, di fronte al fatto compiuto. Il Governo lavora indefessamente, a dispetto dei “traditori” che vogliono togliere gli approvvigionamenti, cioè il carburante vitale per una coalizione che, nei fatti, non esiste più.

Sono i tradizionali stratagemmi con i quali il Caimano – proprietario della maggioranza del sistema informativo – cerca di convincere gli elettori che lui sarebbe in grado di risolvere qualsiasi problema ma gli intoppi provengono dai suoi nemici, che non gli consentono di produrre felicità e prosperità per tutti. Ai Minzolini, Mimun, Orfeo e Fede convincere i telespettatori ignari pressoché di tutto.

Il Berlusconi ipercinetico

“Abbiamo fatto un Cdm e un Cipe e abbiamo dato il via a quello che è il terzo punto dei cinque su cui abbiamo ottenuto una vasta maggioranza alla Camera ha dichiarato oggi –  Il primo è stato il federalismo fiscale, il secondo il piano sulla sicurezza, il terzo è appunto il piano per il Sud, la settimana prossima approveremo la riforma giustizia e stiamo lavorando con tutti i tavoli tecnici alla riforma tributaria. Il governo praticamente, salvo che sulla riforma tributaria se il lavoro si allungherà nei prossimi mesi, ha in poco tempo realizzato tutto quando garantito di fronte al Parlamento”. Poco più di balle, in assenza di qualsiasi risorsa che possa finanziare riforme. Ed ancora balle sulla ricostruzione aquilana: “Nessuna inadempienza del governo: i fondi per la ricostruzione del centro storico di L’Aquila sono disponibili, sono le autorità locali che devono impegnarsi”. Solito, sterile attacco ai media e all’opposizione: “Siccome mi sembra che l’opposizione non abbia nulla da fare se non chiacchierare e insultare io voglio dire che noi continuiamo a lavorare al di là di tutto questo. Continuiamo a lavorare senza leggere i giornali e le agenzie. Noi pensiamo a lavorare”. Quasi inutile commentare che se continuano a lavorare come hanno fatto con la spazzatura di Napoli, allora stiamo freschi. Sulla crisi politica che lo attanaglia, il Caimano ha una sola certezza: se il 14 dicembre non ottiene la fiducia si recherà al Quirinale per chiedere le elezioni anticipate. Intanto, al superattivismo berlusconiano va ascritto il Piano per il Sud approvato oggi dal Consiglio dei ministri e illustrato in una conferenza stampa dal ministro Raffaele Fitto:  “È un piano nazionale perché il problema del Sud è nazionale. Il governo, attraverso il piano, stabilisce le grandi priorità, come infrastrutture, legalità, ambiente, beni culturali, turismo e rafforzamento della pubblica amministrazione”. Le risorse complessive messe a disposizione dall’Esecutivo ammonterebbero, secondo Fitto, a 100 miliardi di euro.

Bersani: “Berlusconi azzoppato”

Il segretario dei democratici Pierluigi Bersani nota come il 16 e il 17 dicembre, cioè a pochi giorni dal voto che potrebbe vederlo sfiduciato, il Governo dovrà trattare con l’Ecofin il piano di rientro dall’enorme debito pubblico (pari attualmente al 128% del prodotto interno lordo) e si chiede: “Tremonti va all’Ecofin zoppo, attaccato ad un voto. Lui è nell’instabilità. Noi siamo per un governo di stabilità – ha continuato – noi siamo sempre stati per la stabilità e questo lo sa l’Europa e il mondo. Non dite ‘state zitti per la stabilita’ perché non ci sto”.

Secondo il leader di Sel Nichi Vendola anche il Piano per il Sud è come “le tre mucche di Mussolini”; Vendola pone molti interrogativi sulle stesse risorse finanziarie che il Governo asserisce verranno messe a disposizione del Meridionale, perché “le risorse che continuano a girare in una specie di danza macabra, mentre la verità è che, mentre si parla di piano per il sud, il sud viene spogliato sistematicamente di ricchezze”.

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