Referendum in retta d’arrivo. Nessuno parla del Legittimo impedimento?

ROMA – Siamo ormai in retta di arrivo per quanto riguarda la consultazione referendaria.
 Non possiamo certo dire che l’informazione sia stata completa ed esauriente, o quanto meno veicolata in maniera corretta; non potrebbe essere detto diversamente visto che la macchina mediatica fatta da spot, trasmissioni e informazione varia, è stata gestita rispettando la “quantità” del tempo stabilito ma non certo la “qualità”, vista la scelta soprattutto da parte delle televisioni di mandare in onda l’informazione prevalentemente in fasce orarie poco seguite.

Resta il fatto che di ostacoli, questo referendum, ne ha incontrati molti. Difficoltà che oltre ad aver creato problemi organizzativi e comunicativi, hanno certamente contribuito ad abbassare l’attenzione del Cittadino sul quesito referendario con il maggiore impatto politico, quello sul Legittimo impedimento.

Le norme previste dalla legge n.51 sono il frutto di un mosaico di leggi e leggine che delineavano un preciso percorso politico che sarebbe in questo momento non facile a far comprendere a tutti.
Si tratta comunque di una serie di norme, come afferma Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, “che pur ridimensionate dalla Consulta, configurano una disciplina speciale per il premier e i ministri e quindi derogano al principio di uguaglianza”.  Sostanza ripresa anche dal noto giurista Stefano Rodotà, che sottolinea ancora più marcatamente il fatto che “tutti i cittadini devono essere trattati allo stesso modo di fronte alla giustizia. Non si possono dare privilegi al presidente del Consiglio o ai ministri quando sono giudicati dalla magistratura”. Da notare che la stessa maggioranza ha voluto introdurre una legge specifica sul legittimo impedimento perchè la norma originaria prevedeva che fosse il presidente del Consiglio a stabilire quando l’impedimento era legittimo, se l’assenza dall’udienza era giustificata. Si tratta dunque di un quesito che pur avendo un minore impatto sulla quotidianità del cittadino è pur sempre un punto cruciale per quanto riguarda il rispetto dei diritti e dei doveri di tutti, nessuno escluso.
Si apre intanto la caccia al +1. Continuano le iniziative a sostegno della campagna di sensibilizzazione e di informazione da parte dei Comitati Acqua e Nucleare. Oggi e domani (9-10 giugno,ndr) nel quadro dell’evento 1000 piazze si svolgeranno feste di piazza dappertutto, all’insegna di un pieno coinvolgimento del Cittadino stesso come soggetto attivo e partecipativo pronto a veicolare l’informazione e la conoscenza di quella che sarà la materia oggetto dell’appuntamento conclusivo con il Referendum del 12 e 13 giugno.

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