ROMA – Tanti gli ingredienti nella pentola in questa settimana. Proviamo a capire di cosa si tratta e che sapore verrà fuori.
Campionato mondiale di wrestling: stavolta vince Obama. Dopo il disastroso primo round, il presidente si mostra tonico e schiena l’avversario diverse volte. «È che veniva dal disastro di Denver: difficile fare peggio, facile assegnargli la vittoria». Ha dichiarato l’allenatore dello sfidante Romney Balboa.
Barack Obama ha attaccato il suo avversario fin dal primo minuto con una particolare tattica: ha detto le stesse cose che aveva detto lo sfidante la volta scorsa. Tattica vincente perché la gente non si ricorda neanche che ha mangiato a pranzo figuriamoci durante un dibattito. Comunque quando Romney ha iniziato a protestare dicendo “ma queste cose le avevo già dette io” lo ha incalzato con una doppia serie vincente ai fianchi su: salvataggio dell’industria dell’auto, energia, tasse, cina, tutele sociali, dette rapidamente a mo’ di scioglilingua.
Insomma, Obama ha reagito, è uscito dall’angolo. Naturalmente si è parlato pochissimo di programmi e ci si è limitati ad attacchi personalistici.
Riflessione: ma credete davvero che un paio di confronti tv stile x factor, o grande fratello decidano le sorti della nazione più potente della terra? Naturalmente no, ma fanno parte della liturgia. Rassegniamoci alla banalizzazione continua e globale in nome dello spettacolo, al format della democrazia, dell’impegno, della conoscenza e delle emozioni e tra l’uno e altro, mi raccomando date retta a tanti consigli per gli acquisti.
Da tenere a mente per il prossimo futuro.
In corso grandi e (vere) manovre tedesche in Europa. La sorveglianza sulle banche parte dal 2014. La cancelliera tedesca lancia la creazione di un commissario unico (che naturalmente dovrà o essere tedesco o rispondere direttamente a lei, in tedesco) per l’euro con potere di controllo sui bilanci nazionali. Ma per Hollande: “Non è ancora tempo per aprire un nuovo Trattato”. Monti cerca mediazione. Alla fine trovato un compromesso che allenta i tempi sulla sorveglianza.
Per ora verrà assunto un metronotte.
La supervisione bancaria nell’eurozona partirà nel 2013 e all’inizio del 2014 “coprirà” tutte le seimila banche di Eurolandia. Sarà affidata alla Bce, che dovrà tenere nettamente separate la politica monetaria e l’attività di supervisione e che dovrà rispondere al Parlamento europeo. Chi vivrà, pagherà.
Il futuro della Grecia. ”Auspico che la Grecia resti in Eurolandia”, ha detto gongolando con piglio da vecchia preside la Merkel, parlando al Bundestag e ha concluso: altrimenti la smontiamo e la rimontiamo nei nostri confini così come abbiamo fatto con L’Altare di Zeus di Pergamo che abbiamo portato a Berlino… così imparano a lavorare scansafatiche, imbelli mediterranei…” Da ciò si è dedotto che la pazienza si stia esaurendo.
(Commento: per gli dei dell’Olimpo, ma lasciateli fallire in pace…)
Udite, udite. Corruzione, all’Italia costa 60 miliardi. Appalti gonfiati del 40%.
Che viviamo in un paese profondamente malato lo sapevamo, che ce lo confermino i medici che dovrebbero porvi rimedio risulta preoccupante. Vuol dire che ancora non si sa nulla della cura e si continua la sperimentazione di farmaci, più o meno incisivi, in attesa che il paziente guarisca o muoia. Infatti nel libro bianco del governo, oltre 400 pagine frutto del lavoro della commissione del ministero della Funzione pubblica, si diffonde un grido di allarme: “Intervenire ora con la prevenzione”. Il premier: “Il diffondersi di pratiche corruttive mina la fiducia dei mercati, scoraggia gli investimenti, danneggia la competitività”.
I dati parlano chiaro: nella classifica del Corruption Perception Index di Trasparency International l’Italia è al 69° posto con Ghana e Macedonia. (!!!!) E nell’indice di percezione della corruzione che va da 1 a 5, come scrive il rapporto, “le rilevazioni attribuiscono 4,4 ai partiti, 4 al Parlamento, 3,7 al settore privato e della pubblica amministrazione”.
Siamo quindi ai primi posti dei paesi più corrotti al mondo e i disfattisti dicevano che non riuscivamo più a primeggiare in nulla…
Per finire una conclusione che ci rassicura: “la corruzione, se non combattuta adeguatamente, produce costi enormi, destabilizzando le regole dello Stato di diritto e del libero mercato”.
Comunque qualcosa si muove. D’ora in poi sconfiggeremo la corruzione per decreto.
Passa infatti il maxiemendamento del governo. Severino: «Grande soddisfazione»Stavolta il governo ce l’ha fatta. Almeno al Senato. Palazzo Madama con 228 sì, 33 no e due astenuti rinnova la fiducia al governo approvando il maxiemedamento al ddl sulla corruzione, interamente sostitutivo del testo presentato dal ministro della Giustizia Paolo Severino.
Poi leggendolo bene ci si accorge il testo del provvedimento è una versione ridotta di quella che inizialmente era nelle intenzioni del governo. Il ministro della Giustizia aveva spiegato in aula che se nel ddl si fossero inseriti anche i cosiddetti «reati satellite» – falso in bilancio, voto di scambio, autoriciclaggio e questione prescrizione – «si sarebbe solo affollato il provvedimento lo avremmo rallentato fino all’estinzione». (Vi ricordate che funzione hanno i corrotti eletti in parlamento? Nella migliore delle ipotesi lanciare sabbia negli ingranaggi…)
Rimane comunque la perseguibilità dello schiaffo del soldato a pagamento e la riscossione di tangenti in pieno giorno.
Quindi un decreto ultralight, snello, con zero calorie.
Comunque «con assoluta tempestività il governo interverrà anche sulla materia della incandidabilità» dei condannati (mei coglioni!).
Passa qualche giorno e nonostante il governo ci dica che ha compiuto una svolta eroica, il Csm boccia il ddl anticorruzione.
“Un passo indietro incoerente” “Pene troppo lievi, così il sistema gira a vuoto”. Perplessità sulla scelta di punire anche chi subisce la concussione per induzione.
Torniamo alla realtà, ovvero al lavorio incessante dei roditori della casta in sede parlamentare. Via l’ineleggibilità per presidenti province (che si stanno dimettendo in massa per fare i deputati) emendamento nascosto nel ddl antidiffamazione.
Nel disegno di legge “Salva-Sallusti”, in febbrile discussione al Senato, compare un sub-emendamento presentato dal pidiellino Coronella che, se approvato, cancellerebbe un divieto di tutt’altro genere: l’ineleggibilità dei presidenti di provincia alla Camera. Quattro righe che si trovano in un testo di tutt’altro genere: quello che vuol riformare il reato di diffamazione. Il cosiddetto “Salva-Sallusti”. (Ma dove li scovano questi truffatori…)
Andiamo avanti. La nota e misurata simpaticona Daniela Santanchè indossa gli abiti di rottamatrice e va all’attacco della classe dirigente pidiellina. “Conti fino a dieci e connetta cervello e lingua prima di parlare”, è stata la prima replica del collega di partito Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati Pdl. Fino all’intervento del segretario Pdl, Angelino Alfano, che l’ha accusata di avere una “linea sfascista”.
“L’apparato è un cancro”, è stato l’esordio della Santanchè: “Il Pdl va azzerato, chi ha più di tre legislature alle spalle non va più candidato in Parlamento, deve sparire”. “In questo momento – aggiunge – il Pdl è peggio della Dc. “Berlusconi è l’unico che ha coraggio, gli altri hanno palle di velluto”. Vi ricordate il Partito dell’Amore?
Sciame sismico. “Ci sono molte cause, ma anche il territorio ha le sue responsabilità. Io ho visto un territorio, quello emiliano, molto diverso dalla mia esperienza aquilana. È sempre facile dare le responsabilità ad altri, a chi sta fuori”. A parlare in questi termini è il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, “E gli emiliani – conclude Gabrielli – hanno reagito meglio”. “Si sono spostati invece di farsi travolgere dalle macerie, si sono stretti in dieci dentro una tenda invece che in sette, hanno pensato di avere meno morti invece che gli aquilani e non hanno avuto nemmeno l’onore di avere Obama e la Merkel tra le macerie, eppoi cucinano meglio.”
Naturalmente gli aquilani si sono incazzati.
Mi viene da pensare che protezione civile dovrebbe essere anche un concetto. Un aiuto immateriale, un rispetto a prescindere, magari silenzioso, del dolore e del disagio altrui che non può e non deve essere misurato in termini di “meglio” e “peggio” perché non è un concorso a punti o a eliminazione, ma semplicemente una tragedia che chi ha avuto in sorte di subire, al massimo può affrontare con dignità. Niente altro.
Echi da Scandalusia: una notizia che non può che farci bene. Mezzo milione di euro a 67 medici
così azienda favoriva i propri farmaci. I dottori, sia di strutture pubbliche che private, somministravano dosaggi al di sopra delle indicazioni terapeutiche anche ai bambini per aumentare i profitti della Sandoz. In cambio ricevevano denaro, regali o viaggi.
Sempre della serie “quando c’è la salute c’è tutto…”
Il ministero ritira oltre 2 milioni di vaccini ”ma non vi preoccupate è solo precauzione, nessun rischio per la salute” (e no ci mancherebbe!).
Pare che fi vaccini incriminati ossero per l’inflenza spagnolo del 1920, acquistati da un antiquario. Nonostante ciò il governo rassicura: “Può succedere, ma non ci sono rischi. Pronti a rifornirci dall’estero per non fermare la campagna di vaccinazioni”. “Ritiro a scopo precauzionale. Non ci sono rischi per la salute”. Però se vi viene un raffreddore fate finta di niente e se proprio qualcuno vuole costringervi ad andare dal medico a farvi un vaccino scappate a gambe levate….
Primarie del Pd. Ovvero dall’ossimorico “centralismo democratico” al “tutti contro tutti”.
“Non chiederò deroghe, con Bersani candidato, il rinnovamento lo agevolerò…Ma se vince Renzi sarà scontro, in quel caso ci sarà scontro politico”. E’ una sfida aperta quella che Massimo D’Alema lancia a Matteo Renzi, e ancora: “Renzi non è il rimedio ma è peggio del male perché è un elemento di divisione. Il difetto del centrosinistra è stata la divisione”. Una rinuncia quella dell’ex premier che si va ad affiancare, seppur per motivi diversi, a quella di Walter Veltroni.
“Non chiedo né a D’Alema, né a nessuno di ricandidarsi, perché non nomino io i deputati – ha detto il segretario del Pd – Il nostro partito si è dotato di una regola che nessun altro ha: chi ha fatto più di 15 anni, ossia tre legislature piene, deve chiedere una ‘deroga’ per potersi ricandidare”. Jurrasic Party.
Drammi invisibili. «Welfare incapace», l’accusa della Caritas (si noti bene non Rifondazione Comunista…). C’è una «evidente incapacità» dell’attuale sistema di welfare a farsi carico delle nuove forme di povertà, delle nuove emergenze sociali derivanti dalla crisi economico-finanziaria. Con il titolo I ripartenti. Povertà croniche e inedite. Percorsi di risalita nella stagione della crisi è stato presentato Il Rapporto sulla povertà 2012 realizzato dalla Caritas su povertà ed esclusione sociale in Italia, lanciato in occasione della Giornata internazionale di lotta alla povertà. Negli ultimi 3 anni, dall’esplosione della crisi economica, si legge nel Rapporto, c’è stata un’impennata degli italiani che si sono rivolti ai centri Caritas: aumentano casalinghe (+177,8%), anziani (+51,3%) e pensionati (+65,6%).
Drammi udibili. Costa, la telefonata di Schettino con la capitaneria: “Entra acqua, tanto è calma piatta” “E poi ci pensi Dio”. “Forse dico ai passeggeri di mettersi il costume e provare a farsi un bagno giù di sotto, che ne dite?”.
Il capitano poi in aula a due naufraghi: “Non dovete avercela con me, vi ho salvato la vita”.
In seguito il capitano viene salvato a stento dalla polizia poiché i due naufraghi volevano picchiarlo con un remo.
Record. Ha deciso di strafare, e alla fine ha avuto ragione. Felix Bergamini è il primo precario della storia ad aver superato il muro del tinello a corpo libero, gettandosi per la disperazione da un’altezza di 4,5 metri – e non dai 3,4 come preventivato. Dopo una settimana di rinvii, di bollette non pagate, di cartelle di Equitalia bruciate nella caldaia, di lettere di licenziamento mai aperte, di affitti e libri scolastici da pagare, ha provato l’ennesimo colpo di teatro per farsi notare e farla finita. Abbracci e lacrime al team center Red Tears, in mezzo al deserto di Corviale (Roma). Il 43enne base jumper di Alatri ha coronato un sogno che stava coltivando da ben cinque anni, seguito da uno staff di esperti di prim’ordine.
“A volte bisogna andare veramente in alto per vedere come siamo ridotti”, ha detto Felix ai giornalisti poco dopo l’atterraggio. Più tardi, nella conferenza stampa, ha spiegato: “Purtroppo non sono morto, ma ho solo riportato diverse fratture in varie parti del corpo, così per peggiorare la situazione, però quando sei lì in piedi in cima al tinello, con la merda fino al collo, diventi così umile che non pensi più a battere i record, non pensi ad ottenere dati scientifici. L’unica cosa che vuoi è di farla finita e alla svelta. Purtroppo ho avuto sfortuna anche in questo.”. E sulla velocità: “È difficile da descrivere perché non te ne accorgi”. In assenza di punti di riferimento, ha aggiunto, “non si sa quanto velocemente si viaggia”. I dati dei tecnici gli hanno confermato che ha raggiunto l’incredibile velocità di 13 chilometri orari, ma non è bastato. Chi è precario lo è anche nella sfiga.
Chiudiamo con le migliori battute della settimana pronunciate dell’ineguagliabile utilizzatore finale, Papy XVI°, al tribunale di Milano dove assistito da Fregoli-Ghedini (per l’occasione avvocato personale del premier e non parlamentare del partito del premier) si è prodotto con numeri di alta classe:
“Posso escludere, con assoluta tranquillità, che si siano mai svolte scene di natura sessuale a casa mia”.
“Non ho mai esercitato pressioni sui funzionari della questura di Milano”
“Bunga-bunga nasce da una battuta “. Quanto a Ruby, afferma di non aver mai avuto “alcun tipo di rapporto intimo” con la giovane marocchina, e aggiunge: “La ragazza disse che era di nazionalità egiziana e appartenente a una importante famiglia imparentata con Mubarak”.
“Le serate ad Arcore si svolgevano con delle cene in una grande sala da pranzo, nelle quali io ero al centro della tavola e monopolizzavo l’attenzione cantando, parlando di sport, di politica e di gossip”.
Naturalmente la Bibbia sulla quale aveva giurato di dire la “verità niente altro che la verità”, ha preso fuoco strepitando e sibilando scintille dorate in tutte le direzioni.
Ilda Boccassini ha preso a boccheggiar…