Inaugurata la Bit di Milano. Abruzzo e Sicilia assenti. Polemiche per la tassa di soggiorno

MILANO – Apre a Milano la Borsa Internazionale del Turismo con 130 paesi rappresentati, lo spettro della secessione alle spalle e l’assenza per motivi strategici di Abruzzo e Sicilia.

La kermesse è stata inaugurata dal ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, con la presenza del sindaco di Milano, Letizia Moratti e il presidente della Provincia di Milano, Guido Podesta’. La Moratti ha ribadito, contrariamente a quanto proposto dal ministro Brambilla e dal ministro Calderoli, che non intende introdurre nessuna tassa di soggiorno a Milano: “Penso che un’imposta di questo tipo non gioverebbe alla competitività del turismo. A Milano il turismo è cresciuto del 7% e pensiamo sia importante quindi continuare ad investire su questo settore e per questo non metteremo nessuna tassa di soggiorno”.

Eppure la questione della tassa è ancora aperta. Tremano le strutture alberghiere, contrarie ad un’imposizione del genere. Oggi il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli, anche lui presente per la 31/a edizione di Bit ha mostrato perplessità: “Qualche squarcio positivo per il settore esiste, ma per fare in modo che il turismo sia veramente un contributo importante ed effettivo per accelerare la ripresa e la crescita del nostro paese è necessario che ci siano buone politiche. Per questo continuiamo a dire che appesantire un settore già appesantito dalle aliquote Iva più elevate rispetto agli altri paesi a vocazione turistica come la Francia, la Germania, la Spagna e la Grecia sia un errore, un autogol che ci auguriamo possa essere rimediato”. Per la Brambilla la tassa di soggiorno è un’opportunità perché “il ricavato dovrà essere impiegato per fini turistici”.

Secondo un sondaggio effettuato da Trip Advisor, il sito di pareri e recensioni su località e strutture turistiche di tutto il Mondo, il 34% dei turisti tedeschi, spagnoli e inglesi rinuncerebbe a venire in Italia in caso di introduzione della tassa di soggiorno. Sono stati 5.846 gli intervistati: 2.500 italiani, 315 tedeschi, 1.657 inglesi, 1.374 spagnoli. Per gli italiani (62%) la tassa è solo un’ulteriore spesa per i turisti che non porterebbe nessun beneficio. Tra l’altro la tassa può essere applicata a discrezione dei Comuni e quello di Roma già l’ha adottata. Solo un italiano su cinque pensa che la tassa serve a tutelare effettivamente il patrimonio artistico nazionale.

L’assenza delle due regioni Abruzzo e Sicilia ha avuto il suo strascico di polemiche iniziate qualche mese fa con un videopost, dal suo blog, del governatore della regione Sicilia Raffaele Lombardo: “La Bit è uno sperpero di denaro ed è un modo come un altro per far arricchire di più il Comune di Milano e l’economia della Lombardia”. Replica il sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, oggi alla Bit per inaugurare il Museo della Mafia: “Quello che dovrebbe fare la Regione Siciliana, lo facciamo noi, sarà Salemi a dare visibilità al patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico dell’intera Sicilia”.

Più che di promozione turistica alla Bit si è parlato di tasse, secessioni e divario fra Nord e Sud. E per il 150esimo anno dell’Unità d’Italia mai il paese è stato così diviso. Rocco Papaleo, l’attore comico regista del film rivelazione “Basilicata coast to coast” sarà presente domani allo stand della sua regione per promuovere quella terra che gli ha dato i natali e il carattere. Recentemente ha dichiarato che il cinema ha oltre alla sua funzione principale di intrattenere, quella di abbattere le frontiere creando incontri e confronti di significati. “Ed è proprio per questo che sono molto orgoglioso di promuovere la mia terra in quello che è un po’ il cuore della Lega, la Lombardia, perché l’Italia non sarebbe l’Italia se non esistesse con il suo Sud, il suo Centro e il suo Nord”.

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