ROMA – Ieri nella facoltà di Lettere e Filosofia di Tor Vergata gli studenti e le studentesse in protesta contro la legge Gelmini si sono di nuovo fatti sentire con una iniziativa creativa e allo stesso tempo di forte contestazione. Hanno infatti messo in scena il “funerale della cultura” con tanto di corone di fiori, ragazze vestite a lutto, una bara, un prete e un tamburo che scandiva il macabro ritmo della marcia funebre.
Oltre un centinaio di studenti hanno percorso i corridoi interni alla facoltà per poi interrompere il brindisi natalizio in auditorium organizzato dal Rettore, Renato Lauro, con il quale erano presenti numerosi professori, il personale tecnico amministrativo.
Con grande sorpresa dei presenti, una volta conquistato il palco, dalla bara è uscita fuori una studentessa che ha recitato un vero e proprio poema ricco di citazioni di Dante, Marx, Platone, Camus, De André e Plutarco che ben si sono prestate alla descrizione dell’attuale situazione politica e sociale del nostro Paese.
A questo è seguito un intervento di un altro studente che ha spiegato, in prosa, perché non c’era nulla da festeggiare e nulla per cui brindare: tagli finanziari che si tradurranno in nuove tasse per studenti e famiglie, blocco quasi totale delle assunzioni dovute al turn-over, chiusura e accorpamenti di numerosi corsi di laurea, ingresso dei privati nel CdA.
Oltre queste motivazioni e all’appoggio dichiarato dal Rettore Lauro alla legge Gelmini, lo studente ha richiamato l’attenzione sugli sprechi che a Tor Vergata esistono già a prescindere da ogni progetto di riforma universitaria: tra questi, di particolare rilevanza,un monumento al “Bimillenario Cristiano”, inaugurato due anni fa, e finanziato con oltre 3 milioni di euro di fondi dell’ateneo mentre allo stesso tempo molti precari non ricevono lo stipendio regolarmente ed altri vengono licenziati con la formula del “non rinnovo contrattuale”.
Al termine degli interventi sono stati lanciati alcuni cori contro la riforma Gelmini, contro il Rettore stesso e a sostegno dei ragazzi arrestati due giorni prima durante gli scontri verificatisi nel centro di Roma.
All’esterno dell’auditorium i ragazzi e le ragazze hanno assaltato il buffet, probabilmente pagato con i loro stessi soldi, e lo hanno distribuito sul piazzale della facoltà raccogliendo l’aperto sostegno dei lavoratori e degli altri studenti presenti. Insomma, scherzandoci un po’ sopra, si sono dichiarati colpevoli di “saccheggio e degustazione” ed hanno rilanciato l’invito alla mobilitazione in vista del voto definitivo sulla legge Gelmini al Senato previsto per il prossimo 22 dicembre.
Nel frattempo, le facoltà di Scienze, Lettere e Filosofia di Tor Vergata resteranno in occupazione per continuare a costruire un percorso di lotta sulle tematiche della formazione e della precarietà che molti di questi ragazzi vivono già sulla propria pelle.
All’iniziativa organizzata, partecipata ed accolta molto bene dagli altri studenti presenti in facoltà e dai lavoratori del settore tecnico-amministrativo, hanno preso parte attivamente anche allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia, molti altri di Scienze e di Ingegneria a significare quanto il lavoro svolto finora in oltre due settimane di occupazione sia stato portato avanti in maniera coinvolgente e condivisa.