ROMA – Il caldo può essere pericoloso e procurare problemi di salute alle persone con malattie respiratorie, soprattutto broncopatie cronico ostruttive (BPCO) e asma.
Ma ci sono altri fattori che aggravano la difficoltà di respiro da afa. Per esempio, nelle grandi città, in assenza di forte vento, nell’aria si accumulano livelli pericolosi di inquinanti, come diversi ossidi di azoto (N2O3, NO2, ecc.) e di zolfo (SO2 e SO3), prodotti dalle combustioni dei motori degli autoveicoli. Questi composti, a causa dell’alta temperatura reagiscono con l’acqua presente nell’aria e producono acido nitroso, nitrico, solforoso e solforico, che entrano poi nelle vie respiratorie. La quantità di acidi respirati aumenta notevolmente se l’aria è molto calda e umida. L’inalazione di questi prodotti acidi è dannosa per tutti, ma soprattutto per gli asmatici e le persone affette da patologie respiratorie ostruttive (BPCO) – e peggio ancora se sono anche cardiopatici affetti da insufficienza ventricolare e/o ipertensione polmonare da insufficienza valvolare. L’inalazione dei gas che si producono nelle città in presenza di afa e forte traffico veicolare è veramente pericolosa e dannosa, potendo nei casi peggiori scatenare crisi di asma o peggiorare gravemente una crisi respiratoria di origine cardiaca.
Un altro temibile effetto dell’afa nei grandi centri urbani è la tendenza alla formazione di ozono per reazione di catalizzazione sulle molecole di ossigeno (O2), causata dai raggi ultravioletti e dagli ossidi prodotti dai motori degli autoveicoli. L’ozono, nota molecola formata da tre atomi di ossigeno, mentre nella stratosfera (a 10-40 km di altezza) ci protegge dai raggi ultravioletti nocivi per la salute (UVB), negli strati bassi dell’atmosfera, la cosiddetta “troposfera” (l’aria che respiriamo), è presente solo in basse concentrazioni nell’aria. Nei periodi tardo-primaverili ed estivi, le particolari condizioni di alta pressione, le elevate temperature e la scarsa ventilazione favoriscono il ristagno e l’accumulo degli inquinanti ed, inoltre, il forte irraggiamento solare innesca una serie di reazioni fotochimiche che determinano concentrazioni di ozono più elevate rispetto al livello naturale nell’aria che respiriamo. L’ozono è un gas estremamente nocivo alla respirazione. Esso, infatti, è instabile e si scinde in normale ossigeno biatomico e in un atomo di ossigeno, che notoriamente è estremamente ossidante ed esercita un’azione molto irritante sul tessuto degli alveoli, dove avviene la respirazione. Per tutti questi motivi i periodi afosi, oltre a rendere la respirazione difficoltosa, e possono costituire un grave pericolo per la salute dei pazienti affetti da disturbi respiratori, di sia di origine broncopolmonare che cardiaca. Inoltre, i cardiopatici –asmatici o non – possono avere un considerevole aggravio di lavoro cardiaco di pompa (per garantire una sufficiente circolazione di sangue ossigenato dai polmoni) e nei casi peggiori, quando sono esposti a forte afa, specialmente se vivono in una grande centro urbano dove l’aria è inquinata, essi rischiano bruschi e gravi peggioramenti della situazione cardiocircolatoria.
Mai un media in Italia, nelle ultime settimane, ha parlato degli aumentati effetti negativi dell’inquinamento alle alte temperature: MAI !!