ROMA – È gravissimo che, a seguito di quanto sta accadendo in tutta Europa relativamente allo scandalo della carne di cavallo, l’Unione Europea non abbia ancora mosso un passo per prevedere l’obbligatorietà dell’indicazione di origine in etichetta per tutti i prodotti alimentari.
Conoscere con esattezza e precisione cosa i cittadini hanno nel piatto è un diritto naturale.
Un’informazione che il 71% dei cittadini ritiene estremamente importante, come riporta la Coldiretti sulla base di dati Eurobarometro. È quanto affermiamo da anni, sostenendo la necessità di introdurre tale norma in Italia, superando ad ogni costo gli ostacoli e le perplessità espresse dall’Europa.
Un provvedimento che, per essere realmente operativo ed efficace, deve allargare il proprio raggio d’azione all’intera Unione Europea e anche oltre, in una logica che adegui i sistemi di controllo e vigilanza ai mercati globali.
Il grave ritardo in tal senso è imputabile anche alla mancanza di una reale rappresentanza delle associazioni dei consumatori a livello europeo.
È necessario mettere da parte una volta per tutte gli interessi particolari di lobby e speculatori, riportando in primo piano i diritti dei cittadini, che per troppo tempo, hanno subito le conseguenze di questa grave mancanza in tema di sicurezza alimentare.