La qualità dell’aria resta una priorità fondamentale per l’UE

La direttiva 2881 sulla qualità dell’aria ambiente e sull’aria più pulita per l’Europa parla chiaro e il suo scopo è quello du raggiungere l’inquinamento zero entro il 2050

Ogni anno, circa 300.000 morti premature si verificano in Europa a causa dell’inquinamento atmosferico. Per affrontare questa grave situazione, la Commissione Europea ha proposto di rivedere, consolidare e unificare le due precedenti direttive sulla qualità dell’aria in un unico testo normativo, allineando gli standard alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), da raggiungere entro il 2030, con eventuali proroghe in base a condizioni specifiche.

Tempistiche della nuova direttiva

La proposta della nuova Direttiva sulla Qualità dell’Aria è stata pubblicata dalla Commissione Europea il 26 ottobre 2022. Successivamente, il 14 ottobre 2024, il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato formalmente la Direttiva, aggiornando gli standard di qualità dell’aria nell’UE. Il 20 novembre 2024, il testo è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Da questa data, ogni Stato membro ha l’obbligo di adottare leggi, regolamenti e disposizioni amministrative per conformarsi alla normativa entro due anni.

Obiettivi e disposizioni della nuova direttiva

La Direttiva stabilisce obiettivi per la qualità dell’aria ambiente, definendo metodi e criteri comuni per la valutazione e il monitoraggio della qualità dell’aria, delle tendenze a lungo termine e degli effetti delle misure adottate.

Promuove inoltre la comparabilità e l’accessibilità delle informazioni sulla qualità dell’aria all’interno dell’UE.

Gli standard saranno periodicamente rivisti, entro il 2030 e successivamente ogni cinque anni, per garantire un costante aggiornamento basato su nuove evidenze scientifiche e sviluppi tecnologici e sociali.

Le aree caratterizzate da condizioni meteorologiche e orografiche svantaggiate, dove nonostante l’adozione di misure di riduzione dell’inquinamento persistono problemi di conformità ai limiti stabiliti, potranno beneficiare di proroghe fino al 2040.

La revisione introduce sanzioni per gli Stati membri in caso di mancata conformità ai limiti e alle misure stabilite, garantendo il diritto a ricevere un risarcimento e ad essere rappresentati da organizzazioni non governative per le persone la cui salute sia stata danneggiata dall'inquinamento atmosferico, in caso di violazione degli standard europei (Articolo 28 – Risarcimento per danni alla salute umana).

La nuova legislazione supporta inoltre le autorità locali rafforzando le disposizioni sul monitoraggio, la modellizzazione della qualità dell’aria e il miglioramento dei relativi piani. Gli Stati membri dovranno designare autorità e enti competenti per la valutazione della qualità dell’aria ambiente, la precisione della rete di monitoraggio e la condivisione dei dati, nonché per la promozione della precisione delle applicazioni di modellizzazione e l’analisi dei metodi di valutazione.

Inoltre, dovranno coordinare programmi di garanzia della qualità a livello europeo, come stabilito nell’Articolo 11 e nei relativi allegati.

Le novità introdotte dalla nuova direttiva comportano una riduzione dei limiti normativi per la protezione della salute umana, da rispettare entro il 2030. La seguente tabella mostra i principali standard normativi fissati dalla Direttiva per la protezione della salute umana, confrontati con quelli stabiliti dalle precedenti Direttive 2008/50/CE e 2004/107/CE-

Un impegno costante per la qualità dell’aria

La qualità dell’aria resta una priorità fondamentale per l’UE e per tutte le realtà coinvolte nella tutela ambientale. Le nuove normative rappresentano un passo avanti verso un’aria più pulita e una migliore tutela della salute pubblica.

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