Vatican Longevity Summit: il Vaticano ha ospitato scienziati e premi Nobel

Salute cerebrale, medicina rigenerativa e giustizia sanitaria al centro del summit internazionale sulla longevitĂ 

đź—“ CittĂ  del Vaticano – Si è concluso ieri con grande partecipazione e lunghi applausi il primo Vatican Longevity Summit, ospitato presso il Centro Congressi Augustinianum e patrocinato dalla Pontificia Accademia per la Vita.

Organizzato per affrontare con rigore scientifico e visione etica il tema dell’invecchiamento sano e sostenibile, il summit ha riunito premi Nobel, scienziati di fama mondiale, esperti di neuroscienze, epigenetica, medicina rigenerativa e rappresentanti delle istituzioni pubbliche.

Il cardinale Pietro Parolin

🎙️ Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha aperto i lavori, portando i saluti di papa Francesco e sottolineando l’importanza di “eventi capaci di unire scienza e umanesimo per rimettere la persona – anche nella fragilità della vecchiaia – al centro della riflessione sociale e culturale”.


🔬 Presentate le ultime frontiere della ricerca contro le malattie dell’invecchiamento

Durante il summit, sono stati illustrati studi avanzati per affrontare le principali patologie legate all’età:

  • Shinya Yamanaka, Premio Nobel per la Medicina, ha descritto i progressi sulle cellule staminali pluripotenti indotte (iPS) come strumenti per rigenerare tessuti e rallentare il decadimento cellulare.
  • Juan Carlos IzpisĂşa Belmonte ha mostrato risultati promettenti sulla riprogrammazione epigenetica e il ringiovanimento sistemico.
  • Venkatraman Ramakrishnan, Premio Nobel per la Chimica, ha presentato ricerche sul ruolo dei ribosomi nel contrasto all’invecchiamento cellulare.
  • Vittorio Sebastiano ha illustrato tecniche di ringiovanimento ovarico e di ripristino delle funzioni cellulari.
  • Valerio Orlando ha approfondito il legame tra ambiente, epigenetica e neurodegenerazione.
  • Camillo Ricordi ha esposto studi sulla rigenerazione delle cellule pancreatiche nei pazienti anziani affetti da diabete.
  • Eileen Crimmins ha parlato dei fattori sociali che influenzano l’invecchiamento cognitivo e fisico, evidenziando l’urgenza di politiche pubbliche piĂą eque.

đź§  Focus sulla salute cerebrale: l’intervento di Padre Carrara

A moderare l’incontro è stato il Prof. Padre Alberto Carrara, neuroscienziato e docente di Neurobioetica, che ha sottolineato l’importanza della salute del cervello come chiave per una longevità attiva.

Carrara ha illustrato il modello dei sei pilastri della brain health (nutrizione, esercizio fisico, sonno, stimolazione cognitiva, gestione dello stress e relazioni sociali), richiamando anche il ruolo di arte, musica e stimoli sensoriali nel mantenimento delle funzioni cognitive. “Non basta allungare la vita – ha ricordato – bisogna migliorare il modo in cui la viviamo”.


🏛️ Longevità, tra scienza e giustizia sociale

Mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha evidenziato come il summit abbia ribadito un principio essenziale: la longevità non può essere un privilegio per pochi, ma una sfida collettiva, etica e politica.

La viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, ha confermato l’impegno del Governo italiano sul tema, illustrando la riforma per le persone anziane, finalizzata a superare il modello assistenziale e a promuovere un welfare esistenziale basato sulla qualità della vita.


👏 Applausi finali per un evento che unisce scienza e umanesimo

Il Vatican Longevity Summit si è concluso tra consensi e forte partecipazione, con l’obiettivo dichiarato di avviare un percorso interdisciplinare e globale verso un invecchiamento più sano, inclusivo e consapevole.


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