Mercoledì 17, alle ore 19, alla Libreria San Paolo di Via della Conciliazione a Roma, lezione con lo storico Miguel Gotor
L’assassinio di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Siciliana ucciso il 6 gennaio 1980, rappresenta uno dei nodi irrisolti più drammatici della storia repubblicana italiana. A oltre quarant’anni di distanza, restano ancora oscuri i nomi degli esecutori materiali del delitto, mentre sono stati accertati solo i mandanti mafiosi. Un caso emblematico che continua a interrogare la coscienza civile del Paese e che sarà al centro del nuovo appuntamento della Scuola di Azione Civica di Lèp – Libertà è Partecipazione.
Dal delitto Mattarella alle stragi di Ustica e Bologna
Guidata dallo storico Miguel Gotor, la lezione propone un’analisi rigorosa e approfondita del delitto Mattarella, inserendolo in un contesto più ampio che comprende anche le stragi di Ustica e Bologna, avvenute pochi mesi dopo. Un viaggio inquietante attraverso le stratificazioni del potere italiano, segnato da intrecci opachi tra neofascismo, mafia, massoneria occulta e apparati deviati dello Stato.
L’approccio storico consente di mettere in luce i cosiddetti “ibridi connubi” che hanno segnato una fase cruciale della nostra Repubblica, restituendo una lettura complessa ma necessaria di un periodo in cui la democrazia italiana è stata messa duramente alla prova.
Il contesto internazionale e il ruolo della Sicilia
La riflessione si estende anche allo scenario geopolitico dell’epoca, caratterizzato dalla decisione degli Stati Uniti e della NATO di installare in Sicilia i missili Cruise, nel quadro della contrapposizione con l’Unione Sovietica e delle tensioni con la Libia. Un contesto internazionale in profondo mutamento che contribuisce a chiarire le dinamiche politiche e strategiche entro cui maturò l’omicidio Mattarella.
L’obiettivo della lezione è quello di illuminare il contesto storico, individuare snodi ancora irrisolti e comprendere come quei fatti continuino a influenzare l’Italia di oggi, segnata da una persistente crisi politica e istituzionale.
Conoscere il passato per costruire il futuro
«Non si può fare azione civica senza conoscere la nostra storia», sottolinea Luigi Ferraiuolo, direttore di Lèp. «Solo attraverso la consapevolezza del passato è possibile valutare con lucidità i passi necessari per costruire un futuro migliore. È per questo che la Scuola di Azione Civica attribuisce grande importanza a questi temi nella formazione dei propri corsisti».
La Scuola di Azione Civica: formazione e partecipazione
La Scuola di Azione Civica di Lèp si articola su base biennale, con un incontro al mese per dieci mesi l’anno. Il programma spazia dalla conoscenza delle istituzioni e della storia del Paese fino ai laboratori pratici su amministrazione e governance.
La partecipazione è gratuita, con un piccolo contributo motivazionale. Ogni allievo riceve una bag ecologica Lèp contenente due libri, una penna e un taccuino, a sostegno della lettura e della riflessione critica. Le lezioni si svolgono a porte chiuse e sono riservate a giovani fino a 38 anni, con un numero limitato di uditori senior. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 dicembre.
La Scuola è realizzata in collaborazione con la Libreria San Paolo di Via della Conciliazione e con il sostegno della Società San Paolo. Il progetto è promosso dal movimento di azione civica Lèp – Libertà è Partecipazione, nato dagli ex allievi di Polity Design, scuola nazionale di formazione della classe dirigente di ispirazione cattolica, accreditata dalla CEI e con sede a Caserta.
Board e partner del progetto
Il board della Scuola di Azione Civica è composto da Melissa Bonafiglia, Vincenzo Capuano, Alessandro Diana, Ilaria Lener, Alice Manoni, Cristian Robilotta, Nunzia Tramparulo, con Luigi Ferraiuolo direttore. Partner dell’iniziativa sono la Rete di Trieste e la Tenuta Fontana, realtà che ha contribuito alla rinascita della storica Vigna della Reggia di Caserta.
Per informazioni e iscrizioni è possibile scrivere a [email protected].
Miguel Gotor: profilo dello storico
Miguel Gotor (Roma, 1971) insegna Storia moderna e contemporanea all’Università di Roma “Tor Vergata”. È stato fellow presso Villa I Tatti – Harvard University Center for Italian Renaissance Studies e senatore della Repubblica dal 2013 al 2018. I suoi studi spaziano dalla storia religiosa dell’età moderna alla storia politica italiana degli anni Settanta.
Tra le sue opere più note figurano Il memoriale della Repubblica, L’Italia nel Novecento, Generazione Settanta e la cura delle Lettere dalla prigionia di Aldo Moro, premiata con il Premio Viareggio per la saggistica.



