ROMA – È in continua crescita il consumo di sigarette elettroniche. Tale business è, infatti, in costante espansione: si stima ammonti a svariate centinaia di milioni di euro, sono duemila i negozi aperti, un milione e mezzo i fumatori “convertitisi” a tali dispositivi.
Alla velocità di diffusione dell’utilizzo delle sigarette elettroniche non corrisponde, però, un’adeguata capacità di regolamentare il fenomeno ed informare i cittadini circa gli eventuali rischi. Infatti, a fronte di pareri discordanti da parte degli esperti, prevale un atteggiamento di grande prudenza, da cui deriva un’inevitabile confusione circa i comportamenti ed i divieti da adottare. Non esistono ancora regole e giudizi attendibili sulla nocività/innoquità, né a livello europeo, né a livello nazionale.
In Italia sono ancora in corso le riflessioni sulle possibili riduzioni del danno e del rischio di tumori polmonari derivanti dalla scelta delle sigarette elettroniche. La Federconsumatori chiede di accelerare i tempi delle valutazioni delle Autorità competenti e delle decisioni delle Istituzioni responsabili. E’ infatti necessario informare e responsabilizzare cittadini e famiglie, mettere al centro la tutela della salute, rafforzare la prevenzione e adottare una comunicazione ad hoc da destinare ai diversi soggetti da coinvolgere: i fumatori (che vogliono smettere o sostituire), i giovani ed in particolare le donne (in relazione alla maternità).