Agricoltura. Riparte la ricerca sulle biotecnologie sostenibili, non ogm

ROMA – “La legge di Stabilità ha previsto 21 milioni di euro per le biotecnologie sostenibili. Grazie al ministro Martina finalmente la ricerca genetica italiana, sempre messa al bando, può ripartire e  favorire il progresso dell’agricoltura nazionale”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi in relazione agli investimenti per la ricerca pubblica.

“Fino ad oggi – ha proseguito Mario Guidi – c’è stata l’assenza di una politica a favore della ricerca genetica in agricoltura. È stata bandita la sperimentazione in campo aperto, non si è fatta distinzione tra biotech e cisgenesi. La posizione del ministro, da sempre sostenuta da Confagricoltura, finalmente riapre le speranze che l’agricoltura italiana possa anch’essa progredire avvalendosi della ricerca genetica che utilizza e trae grande vantaggio dalla biodiversità”.

“Abbiamo eccellenze, ricercatori e accademie che sono ampiamente in grado di lavorare su questi temi producendo innovazioni di cui la nostra agricoltura può beneficiare – ha concluso il presidente di Confagricoltura –. Ci sono tecniche nuove, perfette per l’agricoltura italiana, diverse da quelle transgeniche utilizzate nelle commodities internazionali, come il genome editing e la cisgenesi, che non dovrebbero essere considerate degli Ogm, tanto è vero che anche a Bruxelles si pensa ad una diversa definizione, dal momento che producono risultati che non sono differenti da quelli ottenibili attraverso i miglioramenti genetici convenzionali”.

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