ROMA – L’Antitrust multa Acea ATO 2, Gori, CITL e Publiservizi per pratiche commerciali scorrette nella fornitura dell’acqua, emettendo sanzioni di oltre due milioni di Euro.
Una grande vittoria che giunge dopo tante denunce e dopo aver raccolto le segnalazioni di molti cittadini esasperati dalle pratiche scorrette di tali aziende.
Tra i comportamenti nel mirino dell’Autorità vi sono mancate letture periodiche dei contatori, mancata acquisizione delle autoletture, fatturazione sulla base di stime che, spesso, si sono poi rivelate errate. A ciò si aggiunge l’invio di fatture di conguaglio pluriennali di elevata entità, il pagamento di eccessive quantità di acqua non effettivamente consumata a causa di perdite occulte nell’impianto idrico, nonché l’avvio di procedure di morosità con distacco forzato anche se non dovuto.
Era ora che qualcuno ponesse fine a queste pratiche intollerabili, che hanno vessato i cittadini per anni. “A giudizio dell’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella – recita il comunicato di AGCM – si tratta di condotte connotate non solo da una mancanza di diligenza, ma anche di carattere aggressivo: idonee cioè a determinare nei consumatori un indebito condizionamento; ovvero a ottenere il pagamento di importi non corrispondenti ai consumi effettuati, oppure dovuti ma con modalità e tempistiche diverse, da parte delle imprese sanzionate che operano in regime di monopolio per la fornitura di un bene vitale ed essenziale come l’acqua e dispongono di un’importante leva commerciale come la minaccia di interrompere il servizio.”
Di fronte ad atteggiamenti simili le sanzioni non sembrano sufficienti: sarebbe necessario disporre un risarcimento dei danni morali per i cittadini, tra cui molti anziani, a cui sono stati fatturati importi elevatissimi, spesso non dovuti.
Chiediamo all’Antitrust di procedere su questa strada e di sanzionare severamente anche le altre aziende che operano in questo modo sconsiderato, terrorizzando i cittadini, nel settore del servizio idrico e non solo.