ROMA – L’Italia frana anche perché ha perso il 15 per cento delle campagne negli ultimi 20 anni per effetto della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha causato la scomparsa di 2,6 milioni di ettari di terra coltivata.
E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti in occasione della presentazione del rapporto Ispra sul “Dissesto idrogeologico in Italia”. Un territorio grande come la regione Lombardia – sottolinea la Coldiretti – è stato sottratto all’agricoltura, che interessa oggi una superficie di 12,4 milioni di ettari.
Ogni giorno sparisce – precisa la Coldiretti – terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) e quella disponibile non si riesce piu’ ad assorbire adeguatamente la pioggia perché siamo di fronte ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati quest’anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua. Il risultato è che in Italia – sottolinea la Coldiretti – oltre 7 milioni di cittadini si trovano in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni che riguardano ben l’88 per cento dei comuni sull’intero territorio nazionale.
Per proteggere il territorio ed i cittadini che vi vivono l’Italia – conclude la Coldiretti – deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile dalla cementificazione nelle città e dall’abbandono nelle aree marginali con un adeguato riconoscimento dell’attività agricola che ha visto chiudere 1,5 milioni di aziende negli ultimi venti anni.