SAN PIETRO – Il sogno di Jesolo e del Veneto si concretizza e il presepe dalla finissima sabbia dolomitica si plasma al centro di Piazza San Pietro, simbolo della cristianità nel Mondo. Venerdì l’inaugurazione ufficiale che ha visto la partecipazione di due folte delegazioni, una per l’appunto da Jesolo e dal Veneto e l’altra dal Friuli Venezia Giulia che ha donato un abete di 21 metri proveniente dall’altopiano delle Prealpi Carniche per un maestoso albero di Natale.
Apprezzamento e gratitudine è stata espressa dal Santo Padre, Papa Francesco, in special modo al Patriarcato di Venezia e alla diocesi di Concordia-Pordenone, che hanno fattivamente contribuito al realizzo di questa evocativa opera artistica.
Durante la cerimonia inaugurale – a cui hanno fatto da sfondo le musiche della Banda del corpo della Gendarmeria vaticana, le voci di quattro cori, il San Sebastiano, il San Marco e il Tomat, le coreografie del gruppo folcloristico dei Danzerini di Aviano – si sono susseguiti gli interventi delle cariche istituzionali come il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e quello del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga che, nell’esprimere soddisfazione e ringraziamento per coloro che hanno lavorato duramente per realizzare in pochi giorni questa sensazionale opera di sabbia, hanno ricordato la calamità naturale che ha colpito il Nord Est causando danni incalcolabili al patrimonio naturale di queste due importanti regioni.
Sono intervenuti anche il cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato della Citta’ del Vaticano, il patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, il monsignor Giuseppe Pellegrini , il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia e infine il vescovo Fernando Vergez Alzaga del segretario del Governatorato della Città del Vaticano che concluso l’evento inaugurale.
Un plauso importante va naturalmente a coloro che hanno impresso magistralmente la forma alla bionda sabbia del litorale veneto. Sono gli scultori del team “Sultans of sand” e si tratta dell’olandese Susanne Ruseler, che ha lavorato sui pastori e gli animali posizionati a sinistra il russo Ilya Filimontsev che ha scolpito il nucleo centrale della Sacra Famiglia e l’Angelo, e il ceco Radovan Zivny, che ha cesellato i volti e le vesti dei Re Magi a destra della scena, sotto la direzione artistica dello statunitense Richard Varano.
Gli artisti sono partiti da una piramide di sabbia mescolata con acqua e compattata con macchinari appositi in “casseforme” di legno. La solidità strutturale della scultura è data esclusivamente dall’unione della sabbia con l’acqua. La sabbia jesolana, con i suoi residui di limo, risulta infatti ideale e non sono stati dunque utilizzati additivi o cementi mischiati al materiale.
Il Presepe, sviluppato su una superficie di circa 25 metri con un bassorilievo di 16 metri di lunghezza, 5 di altezza e 6 di profondità, sorprende per la sua intensità espressiva, ma anche per la ricchezza dei dettagli e per un senso antico della prospettiva che dà profondità al bassorilievo.
“Gli artisti, – ha affermato Massimo Ambrosin, responsabile del progetto “Sand Nativity” – hanno sentito la pressione di lavorare in un luogo cosi’ importante, e quindi “si sono impegnati al massimo nei dettagli, nei particolari, che si potranno vedere. Il pubblico si potra’ render conto di quanta cura e quanto amore gli artisti hanno messo nel rappresentare queste scene”. Ai lati del presepe, due cartelloni spiegano che “Questa Nativita’ e’ stata realizzata interamente con la sabbia della spiaggia di Jesolo, dove da 17 anni si costruisce il presepe di sabbia in nome della fede e della tradizione di tutti i cristiani del mondo”.