Accanto alla didattica e alla ricerca, la terza missione universitaria rappresenta una straordinaria occasione per gli atenei: mettere a disposizione della società e delle imprese il sapere prodotto nei laboratori, trasformandolo in innovazione, sviluppo economico e crescita culturale.
In un’epoca segnata dalla transizione ecologica e digitale, questa missione può diventare il vero ponte tra università, imprese e cittadini. Non si tratta solo di trasferire conoscenze, ma di creare sinergie virtuose che valorizzino le eccellenze accademiche e rafforzino il tessuto produttivo del Paese.
Un patrimonio da valorizzare
Il sistema universitario italiano vanta competenze riconosciute in tutto il mondo: scienze della vita, ingegneria, intelligenza artificiale, robotica, energie rinnovabili. La sfida è trasformare queste eccellenze in motore di sviluppo condiviso.
Perché ciò avvenga occorre un cambio di passo:
- Creare piattaforme di dialogo stabili tra atenei e imprese, superando la logica dei progetti isolati.
- Investire nella comunicazione scientifica, raccontando la ricerca con un linguaggio chiaro, capace di parlare a cittadini, aziende e istituzioni.
- Formare figure ponte come innovation manager e science communicator, in grado di tradurre il linguaggio della ricerca in opportunità concrete.
La comunicazione come chiave
Comunicare la scienza non significa semplificare, ma valorizzare. Una narrazione strategica consente di mostrare l’impatto della ricerca su salute, ambiente e società, favorendo la nascita di collaborazioni durature.
La terza missione non può restare un concetto astratto: diventa reale solo quando le università scelgono di raccontare se stesse in modo aperto, condividendo conoscenze, risultati e visioni.
Box – Esempi di successo
- Politecnico di Milano – PoliHub: incubatore di start-up deep-tech, ponte tra ricerca e impresa.
- Università di Bologna – Almae Startup Club: un ecosistema che trasforma brevetti in aziende.
- Università di Cambridge – Cambridge Enterprise: modello europeo che rende fluido il trasferimento tecnologico.
- Karolinska Institutet – Svezia: ricerca e sistema sanitario che dialogano come un unico organismo.
- Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: innovazioni robotiche e biomedicali che hanno conquistato mercati internazionali.
Questi casi dimostrano che quando ricerca e impresa si incontrano, il valore generato si moltiplica.
La terza missione è la grande opportunità del nostro tempo. Non un adempimento formale, ma la chiave per trasformare la conoscenza in bene comune e in crescita sostenibile.
L’università italiana possiede già il capitale umano e scientifico necessario: è tempo di raccontarlo, condividerlo e renderlo protagonista del cambiamento.
È tempo di svegliarsi e cogliere l’occasione, perché il futuro della società passa anche dalla capacità di trasformare la ricerca in innovazione e cultura condivisa.