David di Donatello, si premiano i nuovi linguaggi

ROMA – Le nomination di quest’anno per il David di Donatello mi hanno piacevolmente stupito perché finalmente si premiano linguaggi nuovi, storie diverse, come Anime nere, il bellissimo film di Francesco Munzi ,che tra l’altro era stato praticamente ignorato  dalla giuria dell’ultimo Festival di Venezia e che al David ha raccolto ben sedici nomination. 

Fa piacere, inoltre, nella cinquina dei registi esordienti, trovare i nomi di Eleonora Danco e Laura Bispuri, non solo perché sono donne ma per l’esordio importante con due film molto belli e fra gli attori non protagonisti , scoprire il nome di Claudio Amendola che è davvero da premiare per la sua interpretazione nell’unica commedia che mi ha convinto e mi è piaciuta di quest’anno e cioè Noi e la Giulia di Edoardo Leo.

Per il resto, bisogna dire che quest’anno sarebbe stato davvero difficile trovare un bel film, di quelli che lasciano il segno. E’ stato un anno di tanto cinema italiano banale, sempre uguale, con innumerevoli commedie senza forza narrativa, senza idee, oppure copiate in copia e incolla dalla grande produzione francese, storie carine ma inconsistenti, per nulla interessanti, regie senza stile, linguaggi rubati alla televisione e mi fermo qui che è meglio.

Chiaramente non sto parlando del grandissimo e meraviglioso film di Matteo Garrone, Il racconto dei racconti, che mi ha lasciato senza parole, con la testa persa in immagini di una bellezza da togliere il fiato, con la voglia  di rivederlo, di riassaporare quei momenti magici, esattamente come il bel cinema dovrebbe fare. 

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