Italiano medio. Un film divertente e cattivo al punto giusto

ROMA – Devo dire la verità sono andata a vedere Italiano Medio di Maccio Capotonda con una certa diffidenza, più che altro perché da critico ma soprattutto da amante del linguaggio cinematografico, quando mi si propone un film in cui personaggi che vengono dignitosamente dalla televisione o dal cabaret, mi diventano improvvisamente sceneggiatori e registi, mi spunta la perplessità.

Perché secondo me gran parte del fatto che oggi il cinema italiano, se non per i grandi nomi come Salvatores, Sorrentino, Tornatore e altri ancora,  non abbia un linguaggio originale, uno stile che sia vendibile all’estero e riconoscibile come era una volta il nostro cinema, dipende proprio da questo. 

Ecco dopo questa premessa su questa tendenza della produzione italiana che oggi se non sei un attore affermato, un comico o non so cos’altro non ti fa neanche avvicinare alla realizzazione di un film, posso affermare che Italiano medio è un film divertente e ben costruito, ha dei contenuti efficaci, è sagace e sgradevole, cattivo al punto giusto, diverte e ci prende in giro tutti, perché persino quando Capatonda racconta un italiano per bene, lo fa comunque con eccezione negativa, descrivendo una specie di invasato, che porta avanti mille progetti che non conclude, insomma un Italiano medio che in qualsiasi modo ne esce male. E a quanto pare, visto il successo del film nel primo weekend di uscita nelle sale, al pubblico piace tanto l’ironia di Maccio Capatonda (alias Marcello Macchia) che non fa sconti a nessuno.

 

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