Film. La prima luce, emozioni senza falsi moralismi

ROMA – Dovrei scrivere delle commedie che ho visto in anteprima in queste settimane  e che sono appena uscite nelle sale,  preferisco invece scrivere di un film che mi è piaciuto molto, La prima luce in cui sia il regista Vincenzo  Marra che il protagonista Riccardo Scamarcio sono in uno stato di grazia. 

La prima luce racconta la storia di una coppia che vive a Bari, lui, avvocato, lei, una bella ragazza cilena, che però non ha legato con la città, né ha trovato un lavoro, dedicandosi al figlio  di otto anni. La coppia è  in crisi e Martina approfittando dell’assenza del compagno scappa via in Cile  portandosi dietro il figlio. Senza preoccuparsi delle conseguenze. La prima luce regala emozioni profonde, non ci sono moralismi, né scene drammatiche, è tutto molto composto, anche le colpe, non sono tutte della donna. 

Il film poi si divide in una prima parte pugliese in cui tutto sembra molto impersonale, freddo, dove c’è la percezione  della crisi non solo di sentimenti fra i due , ma anche della crisi economica, di un inquietudine. La seconda parte del film si sposta in Cile, dove comincia un racconto diverso, che si colora di giallo,  che vira verso qualcosa di inaspettato. 

Ad unire queste due anime del film c’è Riccardo Scamarcio , prima disattento ma comunque affettuoso e poi determinato nella ricerca di suo figlio, comunque sia l’attore è sempre in parte e decisamente naturale ed intenso, sarà perché può recitare con l’accento pugliese, sarà perché si muove in territori che conosce bene,  certo è che in alcuni momenti raggiunge una naturalezza di recitazione davvero toccante. 

Posso affermare che questo film è bello  aggettivo che non uso con facilità soprattutto in questi anni, ed è un film assolutamente da vedere.

La prima luce di Vincenzo Marra con Riccardo Scamarcio, Daniela Ramirez. 

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