ROMA – Con 150 voti favorevoli su 226 votanti, 15 no e 61 astensioni l’assemblea del Senato ha approvato in via definitiva il Decreto Istruzione.
Cosa prevede? Cominciamo dalle misure a favore degli studenti: il Fondo per le borse di studio degli studenti universitari ammonterà a 100 milioni con l’aggiunta di 15 milioni, assegnati secondo criteri stabiliti in autonomia dalle Regioni, volti a garantire agli studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi il raggiungimento dei più alti livelli di istruzione. Altri 15 milioni saranno dedicati alla connettività wireless nelle scuole secondarie in modo da consentire agli studenti di accedere a materiali didattici e contenuti digitali in modo rapido e senza costi. 8 milioni complessivi vengono stanziati per finanziare l’acquisto da parte delle scuole (o reti di scuole) di libri di testo e e-book da dare in comodato d’uso agli alunni in situazioni economiche disagiate.
Questa modalità è prevista anche per i supporti per la lettura di materiali didattici digitali da concedere agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, nell’ambito degli interventi di promozione dello sviluppo della cultura digitale. L’adozione dei testi scolastici diventa facoltativa: i docenti potranno decidere di sostituirli con altri materiali o con testi digitali. Per la lotta alla dispersione scolastica in tutte le scuole di ogni ordine e grado sarà avviato un programma di didattica integrativa che contempla il rafforzamento delle competenze di base, dei metodi didattici individuali e il prolungamento dell’orario scolastico nelle realtà in cui è maggiormente presente il fenomeno dell’abbandono e dell’evasione dell’obbligo, con attenzione particolare alla scuola primaria e all’integrazione degli alunni stranieri. 6,6 milioni sono stanziati per potenziare da subito l’orientamento degli studenti dell’ultimo anno della secondaria di primo grado e del quarto e quinto anno della secondaria di secondo grado, in collaborazione con le Camere di commercio, le Agenzie per il lavoro e le Associazioni iscritte al Forum delle associazioni studentesche.
Per garantire l’alternanza scuola-lavoro e far conoscere agli studenti il valore educativo e formativo del lavoro, si consentirà agli studenti degli ultimi due anni della scuola secondaria di secondo grado di accedere a periodi di formazione presso le aziende. L’insegnamento della geografia generale ed economica sarà potenziata di un’ora a settimana negli istituti tecnici e professionali. 3 milioni per il 2014 andranno a finanziare progetti didattici nei musei, nei siti di interesse storico, culturale e archeologico o nelle istituzioni culturali e scientifiche. Parte del Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa sarà vincolata alla creazione o al rinnovamento di laboratori scientifico-tecnologici che utilizzano materiali innovativi.
Prevista l’acquisizione dei primi elementi della lingua inglese già nella scuola dell’infanzia. Per quanto riguarda i lavoratori della scuola appaiono all’orizzonte buone notizie: sarà definito un piano triennale di immissioni in ruolo del personale docente, educativo e Ata per gli anni scolastici 2014/2016 (69mila docenti e 16mila Ata nel triennio), tenendo conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno e dei pensionamenti; si autorizza l’assunzione a tempo indeterminato di oltre 26.000 insegnanti di sostegno, come pure l’assunzione di 57 dirigenti tecnici (i cosiddetti ispettori) per il sistema della valutazione vincitori dell’ultimo concorso. 10 milioni per il 2014 sono stanziati per la formazione del personale scolastico, con particolare riferimento al rafforzamento delle competenze digitali degli insegnanti, della formazione in materia di percorsi scuola-lavoro e a potenziare la preparazione degli studenti nelle aree ad alto rischio socio-educativo. Tra le attività di formazione rientra l’incremento delle competenze relative all’educazione all’affettività e al rispetto delle diversità e pari opportunità. Altri 10 milioni nel 2014 serviranno per l’accesso gratuito del personale docente di ruolo e non nei musei statali e nei siti di interesse archeologico, storico e culturale.