Università. Arriva la Lip per cambiare il diritto allo studio

Il 27 febbraio alla Casa dello Studente in via Cesare de Lollis a Roma si terrà un’assemblea che lancerà un percorso comune per la presentazione di una legge di iniziativa popolare sul Diritto allo Studio Universitario

ROMA – L’accesso ai più alti gradi della formazione è uno di quei principi fondamentali per cui il contenuto delle nostre leggi si distanzia in modo più profondo dalla realtà che vivono coloro che vogliono accedere agli studi universitari. 

“Ad oggi la normativa in materia di Diritto allo Studio Universitario  – afferma Alberto Campailla, portavoce di LINK – Coordinamento Universitario è quantomeno lacunosa e i fondi destinati dallo Stato alle borse di studio sono sempre insufficienti a garantire la copertura totale degli idonei alla borsa. Il diritto allo studio pesa ormai per il 42% sulle spalle degli studenti stessi che vi provvedono tramite la tassa regionale per il diritto allo studio. L’insufficienza delle risorse destinate al Diritto allo Studio e la totale inefficacia del sistema attuale si può riconoscere facilmente dal tasso di diplomati che decidono di iscriversi ad una percorso universitario. Negli anni della crisi la percentuale è scesa dal 65,8 al 55,7 con la perdita di più di 40’000 matricole.” 

“Come studenti e studentesse riteniamo che questa situazione non sia più sostenibile – continua Campailla – e abbiamo deciso di mettere in campo una nostra proposta nazionale di legge sul diritto allo studioper costruire una Nuova Università, col fine di raggiungere la piena gratuità dell’istruzione. Questa legge contiene alcuni obiettivi che riteniamo irrinunciabili a partire da l’innalzamento della soglia per l’accesso al beneficio, una ampia no tax area, l’impegno statale di garantire un finanziamento adeguato per erogare la borsa a tutti gli idonei, fino al reddito di formazione, strumento diffuso in tutta Europa di emancipazione dei soggetti in formazione. “

In questa fase molti soggetti si stanno muovendo con l’intenzione di promuovere referendum  e proposte a difesa di alcuni settori cruciali per la vita del nostro Paese come la scuola, l’ambiente e il lavoro, che sono stati profondamente colpiti dalle politiche di questo Governo. “Vogliamo partecipare a questa fase di mobilitazione – conclude Campailla – mettendo a disposizione di tutti questa legge per un percorso comune e come strumento di aggregazione dal basso di quanti ritengono che garantire il diritto allo studio sia una priorità per tutta la società. Per questo abbiamo scelto di costruire una legge di iniziativa popolare, una proposta aperta che si arricchirà e completerà con il contributo di chi vuole partecipare alla discussione che terremo in merito il giorno 27 febbraio a Roma in un’assemblea aperta a tutte e tutti.”

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