ROMA – In un articolo di oggi sul Sole 24 ore il Prof. Novelli, Rettore dell’Università degli studi di Tor Vergata e delegato della CRUI all’area sanità, annuncia la convocazione di un tavolo che vedrà coinvolti il MIUR, il Ministero della salute e la conferenza dei Rettori, allo scopo di affrontare l’annoso problema della programmazione dei corsi a numero chiuso.
Il Rettore del secondo ateneo romano indica nei 9.000 studenti ammessi in sovrannumero a seguito dei ricorsi e nei troppi candidati che ogni anno tentano il test, i principali problemi del sistema, rinnegando la possibilità di abolire il numero chiuso e relegando la soluzione del problema al solo aspetto dell’orientamento.
Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari, dichiara: “Apprendiamo dal Sole 24 ore della convocazione imminente di questo tavolo; riteniamo, però, che l’approccio del Prof. Novelli sia profondamente errato. Basta con la narrazione per cui i 9000 studenti entrati con il ricorso sono “figli di un dio minore”, che hanno causato danni ai compagni di corso sia in ottica presente che futura: sono studenti al pari degli altri, che hanno dimostrato nelle aule di meritare la possibilità di frequentare quei corsi”.
Continua Dionisio: “Invitiamo il Rettore Novelli a non alimentare una guerra tra poveri, ossia gli studenti, ma a spendersi affinché il Governo investa in un sistema universitario drammaticamente impoverito sotto ogni punto di vista. Auspichiamo, inoltre, che si sgomberi il campo da ogni ipocrisia: non è possibile che il Prof. Novelli sia a favore del numero chiuso in Italia, e contemporaneamente porti avanti convenzioni con istituti privati in Albania, che permettono da anni agli studenti più facoltosi di bypassare il sistema di accesso italiano”.
Conclude il coordinatore nazionale dell’UDU: “Da anni portiamo avanti una battaglia culturale per il libero accesso all’istruzione. Il tavolo che si riunirà a breve non si limiti a tappare i buchi di un sistema che fa acqua da tutte le parti. Ora più che mai ribadiamo quanto diciamo da anni: è necessario superare questo modello ed andare verso il libero accesso. Chiediamo, inoltre, che gli studenti siano considerati parte attiva in questa discussione e quindi che venga convocato al tavolo anche il CNSU”.