ROMA – l Decreto ministeriale n. 95 del 6 luglio 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e non ancora ratificato dal Parlamento, prevede la soppressione della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e la creazione di un istituto nazionale Centro Sperimentale di Cinematografia separato dalla Cineteca Nazionale, che verrebbe incorporata in una Società a responsabilità limitata attualmente sotto il controllo del Mibac: l’Istituto Luce Cinecittà.
Le Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl e Uil e il lavoratori del CSC esprimono la loro opposizione a un provvedimento emanato senza nessuna forma di consultazione con le categorie interessate. Una decisione che mette a rischio posti di lavoro e professionalità fondamentali per il futuro del cinema italiano. Tutto questo si può ancora evitare. Tutto questo si deve evitare. I lavoratori chiedono che lo Stato si assuma la piena responsabilità di tutelare la memoria e di costruire il futuro del nostro cinema, chiedono che sia assicurata la piena occupazione nel processo di trasformazione.
Questo il documento della CGIL:
I commi 34, 35 e 36 dell’Art. 12 del Decreto 95 stringono la Cineteca Nazionale nelle maglie di una super-privatizzazione, che sarà attuata attraverso le fasi di una vera “cessione di ramo d’azienda” e con l’alienazione a titolo gratuito del patrimonio della Cineteca Nazionale.
Se è vero che le società a totale partecipazione pubblica – sempre secondo la Spending Review [all’Art.4] – sono destinate a essere linquidate entro il 31 dicembre 2013, perché procedere al trasferimento dei lavoratori “adibiti” alla CN verso una Srl totalmente partecipata dallo Stato che dovrebbe poi di nuovo ritornare allo Stato? A chi giova? Che scenario si prevede per i lavoratori? E per il patrimonio pubblico? Nello stesso decreto 95, al comma 38, contestualmente alla nostra trasformazione viene soppresso l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi che ha tra le sue finalità il deposito legale.
Sarà questo il destino della Cineteca Nazionale Srl? La Spending Review dovrebbe avere come finalità una ottimizzazione delle risorse. Qualcuno è in grado di spiegare come si possono ottenere risparmi passando da un sistema bipolare (Istituto Luce Srl e CSC-Cineteca Nazionale) a un altro sitema bipolare (Istituto Luce-CN e CSC)? Se il fine ultimo dell’Art. 12 è creare un polo multimediale integrato che vada dall’Istituto Luce alla Scuola Nazionale di Cinema, che senso ha lo smembramento del Centro Sperimentale e lo scorporo della Cineteca?
Finora nessuno ha sentito l’esigenza di spiegare perché una Società a Responsabilità Limitata dovrebbe essere lo strumento per assorbire i fini istituzionali della Cineteca Nazionale: «La Cineteca Nazionale provvede al restauro di opere della cinematografia nazionale; alla raccolta ed alla conservazione di opere della cinematografia nazionale ed internazionale, con particolare riguardo alle opere filmiche iscritte nel pubblico registro per la cinematografia, nonché alla conservazione dei negativi delle opere filmiche, nei casi di film assistiti dal fondo di garanzia e negli altri casi previsti dalla legge. Essa svolge attività di ricerca, anche a supporto ed in coordinamento con il settore della formazione, ricerca e sperimentazione; provvede alla diffusione della conoscenza e dello studio del materiale raccolto e coordina, assicurando forme di consultazione con gli enti locali e le loro cineteche, l’attività delle cineteche pubbliche e private, che godono di contributi pubblici; queste ultime comunicano alla Cineteca Nazionale i dati relativi al proprio materiale filmico» Queste finalità saranno cambiate? Come possone essere compatibili con le finalità di una Società a responsabilità limitata?