Groundcare. Due lavoratori in sciopero della fame. A rischio 950 dipendenti

ROMA – E’ un gesto disperato quello due dipendenti di Groundcare che  ieri pomeriggio hanno iniziato lo sciopero della fame davanti agli uffici direzionali della società Aeroporti di Roma e hanno trascorso la notte sul posto, riparandosi dal freddo e dalla pioggia con mezzi di fortuna.

Si tratta di Ezio Scarsella, addetto ai servizi di rifornimento di acqua potabile agli aeromobili, e  Danilo Bindella, operatore polivalente per i servizi di rampa. I due ex dipendenti, licenziati dal curatore fallimentare il 30 dicembre scorso, 

Ma vediamo di ricostruire tutta la vicenda con Andrea Coletta coordinatore nazionale di USB Trasporto Aereo

“Il giudice delegato con l’approvazione della proroga dell’esercizio provvisorio, lascia ancora sulle spine tutti i dipendenti ed ex dipendenti dell’azienda fallita, che a questo punto, non sanno veramente cosa mai stia succedendo.

Prima il concordato preventivo, poi, inevitabilmente, il fallimento, hanno logorato, stressato e distrutto gli equilibri  di tantissime famiglie. La situazione sembra non essere più in mano a nessuno, il protrarsi della definitiva soluzione per la vendita della suddetta società, denota quanto di poco buono sia stato fatto finora da tutti i soggetti attivi coinvolti in questa partita: azienda, sindacati, curatore e la presenza passiva e quindi inefficace di Adr ed Enac rispettivamente gestore e autority dell’aeroporto della Capitale.

Sopra a tutti, i vertici della Groundcare che nella loro incapacità manageriale, oltre a non aver portato nessun beneficio nel conto economico della società figlia della fusione di Globegroud e Groundcare Milano, che riceveva in dote anche lavoratori in cassa integrazione a zero ore dalla defunta Flightcare Italia, si sono visti diminuire drasticamente le commesse di lavoro portando l’azienda ad una crisi di risultati gravissima “ racconta Coletta

“Ed eccoci ad oggi, tirando le somme, registriamo il susseguirsi di accordi sindacali con società di handling interessate all’acquisizione dal mese di novembre, le disparate dichiarazioni di intenti, proposte, smentite, comunicati del Curatore, fino ad arrivare alla data del 17 dicembre 2014 giorno in cui Aviation Services coadiuvata da Aviapartner  e BQube, incontra le OO. SS., viene redatto un verbale d’incontro propedeutico per la proposta definitiva da consegnare al curatore,  in cui si stabiliscono e si concordano il  numero delle assunzioni, le modalità e il taglio dei salari.

Si prosegue, pertanto, alla fine dello scorso anno, dando seguito a quanto concordato, con la messa in mobilità di 450 lavoratori e lavoratrici ai quali viene inviata la lettera di licenziamento.

I restanti 400 continuano a lavorare in esercizio provvisorio, aspettando la chiamata per l’assunzione nella nuova società, ma qualcosa non torna dal curatore e il Giudice del Tribunale decide di rimandare la data dell’assegnazione attraverso l’invito a ricevere altre offerte irrevocabili” continua il sindacalista 

Ne esce vincente la proposta della società Aviation che, ottenuto il consenso, tramite il curatore, anche dal Comitato dei creditori, si accinge a formalizzare l‘acquisizione avvenuta.

Il  giudice fallimentare, invece blocca di nuovo la cessione della Groundcare ad Aviation Services, che sarebbe dovuta avvenire il 1° febbraio, e proroga per l’ennesima volta l’esercizio provvisorio fino al 20 di questo mese per effetto di ricorsi sia della Consulta che della società Xpress, gli altri due handler che avevano presentato proprie offerte.

A questo punto le ipotesi pesantissime in ballo sembrano prefigurare uno spezzatino dell’azienda, con addirittura tutto il settore Passeggeri e Pista di Fiumicino che resterebbe senza acquirenti e con l’eventuale ritorno al monopolio nell’area merci. Ciò significa il rischio concreto di altri centinaia di licenziati oltre ai 450 già in mobilità dal 31 dicembre. 

Cosa aspettano le istituzioni ad intervenire? Forse, sarebbe opportuno, anche al fine di evitare qualche atto disperato di lavoratori arrivati alla frutta, depauperati, senza colpa alcuna, dell’unica loro fonte di reddito: il lavoro!!! “

Intanto i due dipendenti fin sciopero della fame fanno sapere che andranno avanti ad oltranza

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